Rotta Comunista
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 UNA CRITICA A LOTTA COMUNISTA

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T O P I C    R E V I E W
obermann111 Posted - 14/02/2004 : 18:21:55


Sabato 7 febbraio 2004,al Teatro Nazionale di Milano si è svolta la celebrazione per i 30 mila anni di
Lotta Comunista passati nei Circoli Operai. Circoli Operai rimanda la sigla
ad un C. O. che può omologarsi a C. L. Le forme
di proposizione mi sembrano le stesse solo che da quella parte c'è la
ricerca verso il riscontro di Gesù nell' "altro",da questa parte invece c'è
la ricerca dell'internazionalista nell' "altro". Il tutto porterà
legittimamente Lotta Comunista a riunirsi tra settant'anni,a partire da
oggi,per l'ennesima ricordanza dell'attività dei Circoli Operai,portando sul
palco la testimonianza di un emigrato operaio da Marte (le esplorazioni
marziane arriveranno a realizzare imponenti città minerarie per lo
sfruttamento di risorse in via d'esaurimento sopra questo pianeta che
chiamano Terra..) che naturalmente decanterà la capacità di resistenza di
Lotta Comunista. All'interno della platea risuonavano le note,in italiano ed
in russo,della sempiterna Internazionale in mezzo a tantissime ragazze e
ragazzi in jeans,felpa,cellulare. Nessuna tensione ideologica,nemmeno all'
interno dei saluti,nessuna "violenza verbale",estrema compostezza,un
servizio d'ordine in giacca e cravatta,nessuna tuta sporca di grasso.
All'interno,chi si susseguiva sul palco non esprimeva
dubbi di sorta : l'alveo internazionalista è l'unico grimaldello possibile,
il Circolo Operaio è l'unica "struttura" rimasta che non è scesa a
compromessi. Ed eccoci al discorso di Renato Pastorello ( uno dei
co -fondatori dei circoli e di Lotta Comunista) ,tutto incentrato sulla
difesa delle battaglie di difesa (scusate il giochino.). Una trentennale
rilevanza sopra la stigmatizzazione del socialismo nazionalista bolscevico e
delle trincee in fabbriche (cita Sesto San Giovanni,Alfa Arese..) che oggi
non esistono più. Tutti a difendere a spada tratta il deserto,la
desertificazione, e questo a prescindere da quello che succedeva oltre
cortina. Sinceramente parlando non voglio scendere all'interno di
confutazioni ideologiche sopra l'originalità del carattere internazionalista
e non voglio puntare il dito verso il modo di procedere di Lotta
Comunista. La cosa che lascia perplessi è
il nome comunismo allegato ad una forza che non esprime nessun sintomo
rivoluzionario. Esiste la filosofia teoretica,ma esiste anche quella
spiccia: insomma il comunismo dovrebbe sempre rappresentare una rottura all'
esistente,uno squarcio. Questa è stata la sua immediata forza,subito
individuata a suo tempo da Messieur Tocqueville. Se si cancella il vocabolo rivoluzione all'interno
di un partito che si definisce comunista,è ovvio che quello che sorge è un
qualche cosa di diverso,ma non certo rivoluzionario. Possono essere anche
giuste le disamine politiche,l'attacco alla regressione capitalistica (da
entrambi i lati,secondo il verbo bordighista),il dito puntato al
trasformismo,ma se poi non si arriva al nocciolo rivoluzionario.. Insomma la
rivoluzione è talmente di là dal venire che se ne sono perse le tracce. All'
interno delle critiche storiche a tutti coloro che erroneamente hanno
costruito il socialismo dal 1905 in poi ,le stesse hanno finito per
distruggere tutto,lasciando macerie fumanti sopra le quali abbracciarsi.
Aspettiamo con slancio il prossimo partito che fonderà Calisto Tanzi :
FORZALAT.

Davide





30   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
raes Posted - 05/01/2006 : 20:06:05
yvan io sono piu ottimista sulle potenzialita rivoluzionarie.essere setteri non vuol dire essere pochi ma essere totalmente chiusi al dialogo.es i testimoni digeova che non sono certo pochi
IVAN Posted - 24/12/2005 : 01:07:16
Un saluto a tutti.

Io mi farei del male a restare in LC? Perchè c'è qualcosa di meglio? Nei propositi,in ciò che vorremmo come rivoluzionari,sicuramente si.Nei nostri sogni di rivoluzionari,tale partito esiste,ma poi bisogna svegliarsi e affrontare la realtà.
Insisto e voglio che mi stiate a sentire.LC è una realtà che è il risultato del processo storico in atto.Come altre realtà.LC è settaria?Si,ma non più di altri partiti che si autodefiniscono rivoluzionari:di fatto,per la borghesia,siamo tutti dei settari,anzi siamo anche dei pericolosi utopisti combina guai.
Ora vi scandalizzerò:la borghesia ha ragione.
Ed io sono orgoglioso di essere settario,e vi dico che è un piccolo borghese chi si accoda alla borghesia facendone da strillone:LC è settaria,ripetono!E non può essere che così oggi:chi considera sorpassato il capitalismo e crede che il comunismo è il futuro dell'umanità,non può essere che un settario per tutta la borghesia e lacchè!Admin,oggi,essere marxista è sadomasochismo,fuori e dentro LC,credimi sulla parola!Enrico dice che LC chiede soldi,solo soldi,sempre e solo soldi...Bhè,è stato facile per Engels,miliardario figlio di miliardari fare a meno di chiedere soldi ai proletari di Manchester,ma si sa che Marx non era nelle stesse condizioni.Quanto costa fare i rivoluzionari?Quanto costa un partito rivoluzionario?Per Lenin aveva senso vendere un giornale ai proletari:era l'indice,e non solo,del radicamento del partito nell'avanguardia della classe.NELL'AVANGUARDIA DELLA CLASSE,appunto,non a tutti i proletari,che di certo non brillano per interesse per la politica,per i propri interessi,e in generale,nel maturare la loro coscienza.Il giornale di LC fa schifo vero?Un esercizio da intellettuali egocentrici,illeggibile ai più.Io facevo parte dei più e ho imparato a leggerlo,perchè volevo capire.La mia arroganza era pari solo alla mia ignoranza,ma sono dovuto diventare un marxista per leggerlo,studiare Marx,Enges e Lenin:questo è quello che vuole il giornale di LC.Rivoluzionare se stessi per essere dei rivoluzionari."Ma tu non sei un marxista,Ivan!Credi di esserlo!"Si,si può credere ciò che si vuole,ma non si può agire comne si vuole:vedremo quando si dovrà agire necessariamente da marxisti,compagni!E poi,io non credo in nulla,io so,e mi basta.
LC chiede soldi perchè servono per esistere come entità materiale,per continuare ad esistere...Ma sono soldi buttati via,vero Admin?Domanda:il proletariato tedesco,quando finanziava il partito socialdemocratico con a capo Kautsky,sbagliava?La risposta sta nella storia del marxismo,nella dialettica del materialismo storico:è stata una tappa necessaria alla crescita della coscienza di classe e del suo sviluppo,ma un processo non privo di contraddizioni.Lenin considerava tale partito,con tutti i suoi limiti,un modello da imitare,e non solo dal punto di vista organizzativo.
Io sostengo che non possono esistere entità partitiche assolutamente ortodosse dal punto di vista della teoria e prassi marxista:tutto è relativo per il marxismo,anche il partito che è condizionato dal processo storico nel suo grado di maturità teorica e pratica.LC rappresenta un momento in questa evoluzione dialettica,un punto raggiunto e da cui anche ripartire,ma non saremo noi a decire quando e perchè.Cosa pretendete,non si può essere più marxisti di Marx,più rivoluzionari del processo storico in atto.LC è quello che può essere in questo momento storico,ne più ne meno di altri omologhi.
Suggerirei ad Enrico di abbandonare LC,e di studiare e molto,poi vedrà lui.Potrà trovare tutti i classici attraverso LC che li pubblica:un merito questo oggettivo che va riconosciuto a LC...Si lo so,non è così,hanno mercificato il marxismo.Se poi,particolare futile,così facendo DIFFONDE IL MARXISMO,non è utile al proletariato...Già,perchè chi sostiene che LC non è altro un imbroglio per vendere,crede che per il solo fatto di essere marxisti,si è fuori dal sistema che condiziona tutto:che lo vogliamo o no,nel capitalismo tutto è merce,e se LC vuole diffondere il marxismo,deve vendere dei libri.

Un saluto internazionalista.
Admin Posted - 23/12/2005 : 21:30:29
Chiedo scusa per il ritardo con cui sono stati pubblicati i due messaggi precedenti ma la nuova versione non segnala correttamente l'arrivo di nuovi messaggi inducendo all'errore chi li deve gestire.
Aggiungo solo ad Ivan che concordo perfettamente con le considerazioni esposte, ma in niente con le sue stesse conclusioni, comunque se uno vuol farsi male non c'è prevenzione che tenga.
Ad Enrico dico invece che il meccanismo che descrive, e che all'apparenza conosce molto bene, è ben noto. Forse l'esposizione è alquanto rancorosa. In quanto ex (da tempo...), dico a mia giustificazione che un tale meccanismo, privato com'è di ogni scopo politico, è manifestamente venale. Giuro che non era così. Lotta Comunista non è sempre stata così. Ciò non a giutificazione, anzi ...
Ciao.
enrico Posted - 04/12/2005 : 02:07:18
dopo che cerchi di diffondere ,dopo il tuo lavoro da metalmeccanico,alla disperata ricerca di un senso(contro il "nullismo" predica lo stronzo-ras)vai anche a diffondere ...fregare soldi a disgraziati,...fare la questua... smerdare vecchiette,e dopo sta rapina ,dopo sta ruina esistenziale,DEVI -COMUNICARE -I -NOMINATIVI -DI- CHI- TI -HA- DATO PIU'- DI- 3EURO.Dopo la"conferenza" del sab. pomeriggio,dove andavo dopo aver lavorato fino alle 14 facendomi 80km(ma che volete...l'operaio leninisticamente non ha tempo deve intervenire "la coscienza dall'esterno",ovvero quellla del ras )dopo la conferenza,dicevo,dopo il carnevale ideologico e lo psicodramma con gli adepti e pensionati riconoscenti invitati...arrivava la realtà.Cifre e soldi,e basta.Sguardo severo e chiamate in causa per arringare gli adepti(jim jones a jonestown faceva scuola)a diffondere,ammiccamenti sguardi di simpatia,intese e celati rimproveri,cose da pazzi.Il loro compito inedito è solo far soldi...come premio il giornale in anteprima,....e se ripassi da qualche sostenitore per estorcegli soldi,il quale ha avuto la malaugurata tentazione di leggere il giornale senza capirci un a sega devi dire"il giornale è difficile perchè la realtà è difficile",vedrai che il disgraziato si confonderà,un pò si umilierà da cotanto verbo,te ne sarà riconoscente,si dedicherà, mentre la "inconscienziosa"sacra famiglia la sera prepara la cena(oh pardon -momento di riproduzione della forza lavoro),a leggere i sacri fogli,...ma li abbandonerà ben presto,sempre con l'intento di,questo è sicuro,rileggerli,...Un giorno prima o poi la coscienza dall'esterno in giacca e cravatta suonerà alla porta.
enrico Posted - 04/12/2005 : 01:25:20
mi spiace che le critiche a lott.com. si siano arenate in sterili bagatelle fra ex ..,cmq,io, dopo aver letto lo scritto di gianni sono entrato in piena crisi,e credo che abbandonerò la baracca...quello che scrisse gianni 'ho sempre pensato,ma credevo fosse il pensiero di un errore,pervaso ahimè"dalle mille ideologie del capitalismo",invece...conosco militonti che vanno a far diffusione senza conoscere le "tesi del 57",che si spacciano per rif.com.per diffondere di più,che della differenza fra centralismo organico dialettico,ne sanno quanto la lecciso....poi arriva il ras di provincia a vedere quanti soldi hai tirato su,poi ti telefona il reverendo di circolo che ti chiede se dopo l lavoro vai a fare diffusione(dopo il lavoro,si badi bene...da metalmeccanico),il ras di provincia("colui che viene"da un mitico luogo immaginario laboratorio di creazione di destini collettivi)viene a connferenziare arrotondando tutto il suo sapere...sto stronzo ipocrita..credendo di scimmiottare un gramsci di "stusi difficili"...il reverendo ,uomo buono e pieno di senso ,sta a lato annuendo e segnando akakieviciamente tutti i disgraziati annuenti che cercano di stabilire una corrente di simpatia col ras-sapiente,per sentirsi piu' umani,e per sentirsi superiori ai colleghi il lun mattina(se hanno capito qualcosa...cmq qualche nugae su kissinger o de rita forse gli rimane...ammesso che di de rita nn gli rimanga solo rita ..boh)
IVAN Posted - 30/11/2005 : 03:08:00
Un saluto a tutti.

Nel lasso di tempo trascorso dal mio ultimo post a questo mio,ho maturato una convinzione.Forse è troppo,ma ho l'idea più o meno fondata,che l'astensionismo strategico di LC sia sbagliato...Già,sono venuto a tale conclusione leggendo e rileggendo L'ESTREMISMO di Lenin,guarda caso ripubblicato recentemente da LC.In sintesi credo che oggi l'astensionismo,strategico o tattico fate voi, non sia una scelta,ma una necessità imposta dalla classe:si fa di necessità virtù.Si perchè i proletari,tanto meno l'aristocrazia di questi,non ha il bisogno politico di qualsivoglia rivoluzionario e partito conseguente.Non c'è coscenza di classe punto e basta.E non sono solo io a dirlo,ma la stessa LC lo dichiara.Savio si batte per un partito rivoluzionario da mandare in parlamento,ma non vuole considerare che il partito è il risultato storico della lotta di classe,che in questa fase storica,non può che essere un embrione,un abbozzo.Il partito si crea da ciò che c'è,da ciò che il processo storico permette.Per ora c'è solo la possibilità di creare dei quadri e di raccogliere e organizzare un ristretto numero di militanti,così come nel sindacato.Ma non c'è il numero necessario di elettori,la base,la massa di proletari,quei milioni che fanno la politica quando si muovono.E poi,diciamo la verità,chi mai oggi voterebbe per un partito che propaganda la rivoluzione proletaria e senza tante diplomazie?Credo che una volta maturate le condizioni oggettive per un partito in parlamento,ogni astensionismo sarà superato,non può essere che così,anche per LC.Si,io per ora resto con i compagni di LC,perchè credo che questo nostro errore non sia determinante ora per il movimento in generale,e che sarà superato.Matureremo il nostro infantilismo o con LC o senza LC.

Un saluto internazionalista.
raes Posted - 04/11/2005 : 20:37:34
non parlavo di te ma degli altri è ovvio che si tratta di ingenuita ma pericolosa perchè con il clima attuale puo portare anche alla chiusura del forum invito a pensare prima di scrivere
Admin Posted - 04/11/2005 : 08:21:25
Certamente non da parte nostra. Per parte altrui direi ingenuità, non parlerei di provocazione dato che l'oggetto era anche la Chiesa. Anche Lotta Comunista, di cui si può dire tutto quello che si vuole meno che cada in atteggiamenti che, concordo con lei, ritiene solo velleità tipiche di reazionari piccolo borghesi.
Ciao.
raes Posted - 02/11/2005 : 20:15:10
è vero pero ci sono stati molte ambiguitasu cosa s intende per preparazione militare su in sito publico per di pi!!!!
Admin Posted - 28/10/2005 : 23:26:57
Prima del mio precedente messaggio avevo risposto ad Alberto sulla questione dei reciproci atteggiamenti di ObTorto e di MSavio:


Ciao Alberto.

Sono d’accordo con la tua mail. Onestamente però volevo fosse chiaro quanto sono poi stato costretto a fare, cioè bloccare l’utenza di ObTortoCollo.

Sapevo che sarei stato costretto a fare ciò che non avevo ancora mai fatto ne voluto fare, ma in un certo senso della cosa ne è responsabile solo lui.

Anche Savio è veramente un rompipalle e non può pensare di rivolgersi così a chi non conosce neanche.

Come avrai visto il Forum è cambiato. Non solo perché è in una nuova versione ma anche perché, grazie a questa, ora posso autorizzare la registrazione che così non sarà più automatica. Lo scopo, il tentativo, sarebbe quello di costruire un dibattito che valga la pena di essere seguito, da cui si possa anche IMPARARE qualcosa.

Sono orientato quindi a concedere la registrazione solo a chi sarà rintracciabile via e-mail o per telefono, e che, pur con concezioni diverse, sia interessato alla cosiddetta RICERCA DELL’ERRORE, perché se il movimento rivoluzionario è questi livelli non ci si può accontentare di dare la colpa a Stalin od a chicchessia. Se la cosa non dovesse funzionare pazienza. Meglio un Forum morto e cassato piuttosto che lasciarlo divenire una vetrina dei vari “ego” in circolazione.
Ti ringrazio e ti saluto.

Carlo.




Admin Posted - 28/10/2005 : 23:01:55
Ciao.
Vero, anche MSavio non merita miglior sorte.
Ciao
Admin Posted - 24/10/2005 : 20:49:30
Caro ObTorto.
Cosa c'entri la FASE della lotta rivoluzionaria con l'attività di partito prima di tale fase, lo sai solo tu.
Perché non rivolgi queste belle osservazioni allo scritto di Cervetto?? Non è lui che ha posto la distinzione????
Mah!
Non hai neanche finito di dare ragione a Raes, che passi a rinnovare ed estendere infantilmente le offese. Dato che non aggradantoti la discussione non resisti ad assentartene te ne escludo io d'autorità.

Obtorto Collo Posted - 24/10/2005 : 18:11:01
Infatti non risponderò caro Raes, nè a quell'imbecille di Savio nè al Sommo Admin, non sono al suo livello.

Chiudo solo ricordando che i partiti rivoluzionari usano termini come "srtrategia", "tattica", "ritirata ordinata", etc. etc., non perchè sono organizzazioni militari, assolutamente no, ma usano quella terminologia perchè essendo degli ordini assistenzialistici, hanno spesso a che fare con vecchi rincoglioniti che avendo fatto la guerra capiscono solo quei termini, lo fanno per farli sentire a loro agio...

Infatti il partito bolscevico, non era un'organizzazione militare, era solo un partito politico, e se vogliamo anche un po pacifista. Poi, col precipitare degli eventi ha dovuto imbracciare le armi, ma per non far cadere nella confusione mentale i vari Savi e Admin dell'epoca, ha creato l'armata rossa.

E poi chi l'ha detto che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi? Carl Von Clausewitz, nel libro "Della guerra", del 1832 ? Ma non capiva un c***o, ne lui ne Marx che lo cita; lo si chieda a Savio cos'è la guerra. Non centra una beneamata Minc**a con i partiti, la politica, etc.

Bravi i miei dotti.... avete proprio ragione, non ho la vostra caratura

.....ma andate a caghere......
Admin Posted - 24/10/2005 : 16:43:16
Ben detto Raes.
In fondo gli insulti, come le mail smisurate sono indice di poca chiarezza.
In fondo la logorroica e altrettanto scorretta mail di Savio si riferiva nella sostanza almeno ad una questione.
Tale questione è posta da ObTorto che ha ricordato come per Cervetto la fase militare si sia svolta dopo la rivoluzione d'ottobre, ma che non sarà così per la rivoluzione a venire.
Sin qui niente di strano, ma poi lo stesso ObTorto dichiara che militare debba intendersi, grammaticalmente, militanza al punto di equiparare, di fatto, la Chiesa all'esercito.
Savio ha confusamente fatto osservare che se così fosse, Cervetto avrebbe affermato che nel partito russo alla militanza si era giunti dopo la rivoluzione ridicolizzando la cosa.
ObTorto, nonostante non abbia tutti i torti ad incazzarsi, farebbe meglio a schiarirsi le idee, soprattutto su Lotta Comunista cui si erge a difensore senza averne la caratura.
Ciao.
raes Posted - 23/10/2005 : 20:03:33
con gli insulti non si va da nessuna parte piutosto non si risponde
Obtorto Collo Posted - 19/10/2005 : 21:50:05
Savio dice

bla bla bla chi se ne frega...

bla bla bla patetico...

bla bla bla...

Io ti dico

MA VAFFAN**** STRONZO....

M.Savio Posted - 16/10/2005 : 17:40:38
Per OBTORTO COLLO

E' bene che qualcuno ti dimostri la seguente cosa:tu non hai affatto compreso il significato reale della parola 'militare'(preparazione,lavoro,attività)messo in evidenza da Cervetto nel suo articolo.
Per dimostrarlo,è sufficiente riscrivere i passi interessati aggiungendo,tra parentesi,la tua interpretazione.
Iniziamo.

"La rivoluzione d'Ottobre svolse grandissima parte della sua attività militare(formazione di "una milizia politica formata da militanti,quadri,altamente disciplinati")dopo la presa del potere.
La rivoluzione in Occidente sarà costretta a svolgerla prima" (8)

Così,per te,il partito bolscevico ha prima preso il potere e poi ha sviluppato al suo interno una tale milizia.
STRANEZZE DEL PENSIERO.!
Come poteva,allora,conquistare il potere e,successivamente,conservarlo se ancora non possedeva una tale milizia politica?e a cosa gli sono servite le esperienze del 1905 e del febbraio '17,se non a creare già o,più semplicemente,a consolidare tale milizia?!
Tantopiù che l'elemento base della politica di partito per Lenin è sempre stato il centralismo democratico,che fonde la massima libertà di discussione e di polemica interna,con la più rigorosa disciplina
al momento dell'azione.Quindi,tale milizia aveva avuto già tutto il tempo per nascere e svilupparsi.
Probabilmente,tu pensi il contrario perchè sei abituato a stare in una organizzazione diretta col centralismo dialettico,che t'impedisce di cogliere a fondo l'importanza dell'esperienza storica rappresentata dal bolscevismo.
Per come poni tu la questione,si potrebbe pensare ad un tentativo di elogiare lo stalinismo.
la parola 'militare',per logica,comprende anche l'aspetto disciplinare ,ma ridurre tutto a questo significa avere una visione elementare delle cose.!
e aggiungo,Cervetto ha scritto un articolo confuso in più parti,ma estremamente chiaro su questo punto.
E te lo dimostro continuando l'operazione precedente con altri passi.

"L'esperienza degli ultimi 50 anni ci ha dimostrato che:
a)ogni partito rivoluzionario che ha operato nella fase di preparazione militare(preparazione di"una milizia politica formata da militanti,quadri,altamente disciplinati")è stato posto nell'illegalità." (6/a)

Ma quando mai è successa una cosa simile?!Che vuoi che gliene freghi alla borghesia della disciplina di un partito.!La tua interpretazione,oltre a suonare stonata,ridicolizza l'intero pezzo.

E ancora

b)Il capitalismo mondiale ha scatenato violentissime ondate controrivoluzionarie(fascismo,socialdemocrazia,stalinismo)che hanno non solo distrutto tutta la fase di preparazione militare(preparazione di "una milizia politica formata da militanti,quadri,altamente disciplinati)ma addirittura dei quadri e di propaganda.
Le ondate controrivoluzionarie hanno cercato di rigettare indietro di cento anni l'avanguardia proletaria distruggendo il movimento rivoluzionario alle radici." (6/b)

E qui non si capisce perchè Cervetto parli di "preparazione militare" e di "preparazione di quadri" in maniera separata.

Infine:

"E nella misura in cui il sistema capitalistico è costretto a difendersi dagli assalti proletari cresce il lavoro illegale del partito rivoluzionario per due ragioni:perchè si sviluppa il lavoro militare(sviluppo di "una milizia politica formata da militanti,quadri,altamente disciplinati")della preparazione insurrezionale e perchè il sistema capitalistico non può tollerare neppure la semplice propaganda di idee eversive.
Il partito rivoluzionario cercherà,allora,di utilizzare tutte le possibilità legali(sindacati,giornali,tribuna parlamentare,ecc.)per poter continuare la sua propaganda e per proteggere la sua preparazione militare(preparazione di "una milizia politica formata da militanti,quadri,altamente disciplinati")." (5)

Qui,finalmente,si può capire chiaramente il vero significato del termine:quello "della preparazione insurrezionale".
Altrimenti che senso avrebbe parlare,come fa Cervetto,di crescita del "lavoro legale" e di conseguente necessità,per il partito rivoluzionario,di utilizzare "tutte le possibilità legali(...)" per "proteggere la sua preparazione militare".
Perciò ti consiglio di rileggere l'articolo con più attenzione,perchè se non cogli il senso reale di questa parola,non puoi comprendere l'intero articolo.

Vediamo ora la tua prima osservazione:

"Cioè,in soldoni,quello che voleva rimarcare Cervetto è il fatto che,più si sviluppa il partito rivoluzionario,e più il suo lavoro diventa illegale,ma non perchè il partito svolge lavoro illegale,ma perchè diventa illegale per la borghesia tutto quello che fa il partito rivoluzionario.Hai capito?"

Ma certo,niente di nuovo:è l'ennesima 'scoperta dell'acqua calda',come già scritto in precedenza.Chi se ne frega,è un problema della borghesia.L'essenziale è che,prima o poi,volente o nolente,il partito rivoluzionario sarà costretto ad iniziare un lavoro di preparazione militare-illegale in vista dello scontro decisivo,e quindi avrà ancora bisogno del lavoro legale,per meglio nascondere e difendere tale preparazione.E,aggiungo,farebbe bene a non badare troppo alle opinioni della borghesia,se non vuole farsi cogliere disarmato.Tutto ciò non è stato compreso da Cervetto,come dimostra la sua scelta precipitosa di abbandonare totalmente il lavoro legale.
Il resto sono chiacchiere...

E di seguito scrivi:

"Tutto quello che fa il partito rivoluzionario,nel momento in cui diventa una minaccia per la borghesia,è automaticamente messo nell'illegalità dalla borghesia.
E' su questa considerazione che poggia l'articolo di Cervetto"

Ripetizioni a parte,colgo l'occasione per dire che,secondo me,un partito rivoluzionario può trovarsi costretto a svolgere lavoro illegale a causa delle circostanze oggettive,senza però costituire mai una minaccia reale per la borghesia.
Più chiaramente:un partito rivoluzionario rappresenta una vera minaccia quando ha l'influenza e la forza per mobilitare le masse contro la borghesia,cosa che un partito come Lot Com,con appena tre anni di esistenza,non poteva avere.
Non c'è l'ha oggi,figuriamoci ieri.!Per raggiungere una tale influenza ci vuole una politica di transizione,basata su rivendicazioni transitorie,che proceda per fasi;e ciò presuppone ancora l'utilizzo del lavoro legale e tempi lunghi.
Credo,inoltre,che i successivi anni '70 abbiano dimostrato quale sia la fine inevitabile a cui si giunge seguendo una politica precipitosa e avventata sul piano militare,senza prima accertarsi di avere una reale influenza ed un reale radicamento fra le masse proletarie.Mi riferisco,ovviamente,a quelle organizzazioni come Lotta Continua,Potere Operaio,ecc. fino alle B.R.
Altro che guerra civile,come qualche opinionista ancora oggi dice,per me,si è trattato unicamente di 'guerra' solitaria tra queste organizzazioni e lo Stato e,nel peggiore dei casi,tra queste e quelle neo-fasciste(in questo caso molto simile ad uno scontro tra bande).Col solo risultato di aumentare e consolidare,per reazione,l'apparato repressivo dello Stato,da una parte,e di rovinare l'esistenza e confondere le idee a tutti quei lavoratori a a quegli studenti che ne hanno sposato il programma.Un fallimento completo.Tutto ciò lo dico per meglio chiarire la mia precedente affermazione sugli anni successivi al '68 e su Lot Com,che come è noto,non seguì questa strada,ma che,stando al contenuto dell'articolo,sembra proprio indirizzata verso questa strada.
Presumo che Cervetto abbia preso e teorizzato la scelta di non partecipare alla lotta armata in articoli successivi a questo.

Proseguiamo con la seguente osservazione:

"A questo punto fai un'omissione,e fai scomparire il seguente passo:

"Mentre la classe operaia non ha assimilato la lezione bolscevica,il capitalismo ne ha fatto tesoro.Il capitalismo permette un lavoro legale oggi in certi paesi perchè la situazione generale è controrivoluzionaria.Ma laddove le sue crisi parziali generano forme più intense di lotta di classe mette immediatamente in moto i suoi apparati repressivi che annullano ogni possibilità di lavoro legale e di propaganda rivoluzionaria."

"come vedi dimostri ancora una volta di non aver capito il pensiero cervettiano!"

Ma quanto sei patetico!!Cosa mai conterrà questo passo di tanto importante,lo sai soltanto tu.Il lettore attento non può che convergere con me nel dire che si tratta di uno scritto generico,quasi fosse una prefazione,e che,perciò,per essere capito va unito allo sviluppo successivo del pensiero cervettiano.
E tale sviluppo lo porta a scrivere il passo n.(4) che,guarda un po',è già stato oggetto della mia critica,dal momento che lo porta a dire che non c'è più spazio per il lavoro legale,in primis quello parlamentare.E poichè è un esempio di analisi superficiale e confusa,nonostante i propositi iniziali.
Ma per essere più precisi:secondo te C. aveva ragione a dire che nell'Italia del'68 e dei ipotetici anni successivi non c'era più spazio per il lavoro legale?!Così forse ci capiamo.

E concludo:la mia opinione negativa su Lot Com è dovuta,in primo luogo,a causa dei suoi militanti.Verissimo,io Cervetto non l'ho mai visto nè conosciuto.
Tra questi militanti ci sei anche tu,dal momento che sei bravo solo a fare affermazioni superficiali e,per giunta,dimostrando una notevole ignoranza del pensiero marxista-leninista,come dimostrato dalle tue ultime osservazioni.
Un ulteriore es. di ciò è rappresentato dalla tua precedente risposta al compagno Admin,al quale scrivevi che:

"Lenin non è diventato astensionista solo perchè ha fatto una rivoluzione e l'ha vinta;e in seguito non mi risulta che abbia poi avuto modo di partecipare a qualche elezione politica ne lui ne i bolscevichi,non vi è quindi controprova;infatti dopo la rivoluzione Lenin non è diventato astensionista ma non si è neanche mai più presentato alle elezioni.Come la mettiamo?"

La mettiamo che sei un grande ignorante.!Perchè quel "solo" è il risultato di una strategia politica durata decenni che ha compreso la politica parlamentare,e che si chiama conquista del potere politico da parte del partito.E che all'indomani ha continuato ad essere propagandata e teorizzata come valida,ogniqualvolta ne avesse la possibilità.Non solo,per es.,al secondo Congresso dell'Internazionale Comunista,ma già in precedenza,riprendendo il pensiero di Marx,nel famoso e fondamentale libro "Stato e rivoluzione",sia nella prima versione(agosto 1917)sia nella seconda(dicembre 1918).E tale testo,come dovresti sapere,rappresenta un punto di riferimento fondamentale per ogni rivoluzionario comunista,un vero e proprio manuale di partito.
Perciò,ci troviamo di fronte ad un postulato del pensiero di Lenin ribadito più volte come importante ed indispensabile per l'attività rivoluzionaria.
E siccome,come dici tu,"verba volant,scripta manent" sono curioso di verificare se le cause degli errori commessi dall'intera Lot Com sono rintracciabili negli scritti di Cervetto,oppure no.E nel caso di questo famoso articolo che teorizza l'astensionismo strategico,penso proprio di avere 'fatto centro'.

Per concludere,alla tua affermazione sulla mia maturità politica,rispondo con un "Ok,non può che farmi piacere".
Generalmente preferisco il detto:"verba et scripta volant,facta manent",perchè siamo tutti bravi con le parole(orali e scritte)a farci passare per rivoluzionari e per profondi conoscitori del marxismo,ma alla fine,ciò che conta,ciò che dimostra realmente la forza e la fondatezza delle nostre idee sono solo i fatti reali,i risultati concreti.

SAVIO



Obtorto Collo Posted - 09/10/2005 : 23:45:00
Caro Savio
Nella tua "analisi ponerata" e "sobria" non hai pienamente compreso il seguente passo di Cervetto:

«E' ovvio che per il sistema capitalistico il piano strategico rivoluzionario sia illegale perché va contro i suoi dispositivi di difesa e di conservazione. In fondo stabilire ciò che è legale e ciò che è illegale nella attività generale del partito rivoluzionario è un problema che riguarda la borghesia e non il partito che si propone di infrangere tutto l'ordinamento capitalistico. E' un problema che riguarda la borghesia ed i suoi rapporti di forza con la avanguardia operaia.
E nella misura in cui il sistema capitalistico è costretto a difendersi dagli assalti proletari cresce il lavoro illegale del partito rivoluzionario per due ragioni: perché si sviluppa il lavoro militare della preparazione insurrezionale e perché il sistema capitalistico non può tollerare neppure la semplice propaganda di idee eversive. »

Cioè, in soldoni, quello che vuole rimarcare Cervetto è il fatto che, più si sviluppa il partito rivoluzionario, e più il suo lavoro diventa illegale, ma non perchè il partito svolge lavoro illegale, ma perchè diventa illegale per la borghesia tutto quello che fa il partito rivoluzionario. Hai capito?
Tutto quello che fa il partito rivoluzionario, nel momento in cui diventa una minaccia per la borghesia, è automaticamente messo nell'illegalità dalla borghesia.
É su questa considerazione che poggia l'articolo di Cervetto.

Ma vediamo un po le tue critiche:

************
"Cercare di utilizzare la tribuna parlamentare in paesi come l'Italia in una situazione come l'attuale non ha un senso strategico.
Il partito rivoluzionario è ancora nella fase di preparazione dei quadri e l'attuale corso di lotta di classe restringe enormemente il lavoro di preparazione militare e di mobilitazione di massa.
Quando il corso della lotta di classe diventerà più acuto e si allargheranno le possibilità del lavoro di preparazione militare il conflitto sociale e politico assumerà aspetti tanto violenti che non ci sarà,come la esperienza dopo l'Ottobre dimostra,margine per il lavoro legale." (4)

Giuste premesse(Lenin),errate conclusioni.E che confusione.!
Per C.il parlamentarismo e,più in generale,il lavoro legale non possono più essere utilizzati né per la situazione del 1968 né per quella ipotizzata del futuro.Ma è sufficiente un po' di attenzione per capire che c'è una bella differenza fra le due situazioni.
In una situazione di debolezza del partito(mancanza di quadri preparati)e di lotta di classe sfavorevole per il lavoro militare occorre agire ancora sul piano legale,e non il contrario.
*****************

ecco la prima incomprensione del pensiero cervettiano; come dicevo più sopra, il lavoro è legale nella misura in cui lo decide la borghesia, ovvero, fino a quando non sei un problema per la borghesia

*******************************
In definitiva,il corso della lotta degli anni successivi al biennio 1968-69,hanno dimostrato chiaramente l'errore di valutazione di Lot.Com. che si è tradotto nell'abbandono troppo repentino del lavoro legale,avvenuto in modo troppo precipitoso.E qui ci vedo quella concezione del partito e della lotta politica di tipo anarchico,per cui il partito è concepito come un insieme di cospiratori,nei fatti,isolati dalla classe.E tale fatto diventa ancora più evidente,dopo la rilettura del seguente passo:

"E nella misura in cui il sistema capitalistico è costretto a difendersi dagli assalti proletari cresce il lavoro illegale del partito rivoluzionario per due ragioni:perchè si sviluppa il lavoro militare della preparazione insurrezionale e perchè il sistema capitalistico non può tollerare neppure la semplice propaganda di idee eversive.
Il partito rivoluzionario cercherà,allora,di utilizzare tutte le possibilità legali(sindacati,giornali,tribuna parlamentare,ecc.)per poter continuare la sua propaganda e per proteggere la sua preparazione militare." (5)

Questo passo,scritto da C. prima del n.4,ne costituisce la contraddizione più evidente,perchè sottolinea la necessità e l'importanza del lavoro legale,al fine di coprire e difendere quello militare,ovvero la preparazione dell'insurrezione.
Il fatto che C.,poco dopo,cambi idea,per me,sta a dimostrare la sua scarsa comprensione della politica leninista.Poche righe sono bastate per fargli cambiare idea.Che cosa vi avrà mai scritto?.
La sorpresa delle sorprese:i risultati della sua analisi sugli ultimi 50 anni(si presume,del movimento operaio italiano ed internazionale).Ecco cosa scrive:

"L'esperienza degli ultimi 50 anni ci ha dimostrato che:
a)Ogni partito rivoluzionario che ha operato nella fase di preparazione militare è stato posto nella illegalità.
b)Il capitalismo mondiale ha scatenato violentissime ondate controrivoluzionarie(fascismo,socialdemocrazia,stalinismo)che hanno non solo distrutto tutta la fase di preparazione militare,ma addirittura dei quadri e di propaganda.
Le ondate controrivoluzionarie hanno cercato di rigettare indietro di cento anni l'avanguardia proletaria distruggendo il movimento rivoluzionario alle radici.
c)Ogni margine di utilizzazione del lavoro legale si è estremamente ridotto,se non è scomparso." (6)

Diciamolo subito:sono tutte considerazioni superficiali e che non dimostrano un bel niente.Ora vediamoli nell'ordine.
***********************************

a questo unto fai un'omissione, e fai scomparire il seguente passo:

«Mentre la classe operaia non ha assimilato la lezione bolscevica, il capitalismo ne ha fatto tesoro. Il capitalismo permette un lavoro legale oggi in certi paesi perché la situazione generale è controrivoluzionaria. Ma laddove le sue crisi parziali generano forme più intense di lotta di classe mette immediatamente in moto i suoi apparati repressivi che annullano ogni possibilità di lavoro legale e di propaganda rivoluzionaria»

come vedi, dimostri ancora una volta di non aver capito il pensiero cervettiano!
Salto le alte considerazioni che fai, perchè sono frutto dello stesso errore, e vado alle tue "conclusioni"

******************************
Una simile frase lascia supporre che a partire da quel momento,il partito guidato da Cervetto,abbia iniziato un lavoro di preparazione militare in vista della prossima rivoluzione.Cosa che non mi sembra proprio abbia fatto finora Lot.Com. Anzi,se c'è un'organizzazione che ancora oggi rinuncia a svolgere,anche solo in minima parte,un lavoro illegale,questa è proprio Lot.Com.,che neppure sul piano della propaganda,porta avanti un'azione realmente rivoluzionaria,limitandosi a fare solo delle 'grandi' analisi teoriche.Forse C.avrebbe fatto bene,col tempo,a rettificare questa affermazione.
Comunque sia,prima di parlare di queste cose,un partito deve preoccuparsi di riuscire a legarsi in modo stretto alla propria classe,mediante un'attività tattica intelligente ed efficace.
Altrimenti si uniscono solo chiacchiere ad altre chiacchiere.
Diciamolo una volta per tutte,caro lettore attento:quello che è emerso dalla lettura di questo famoso articolo di Cervetto è che la tesi sostenuta in esso si basa unicamente su considerazioni superficiali,prova dell'immaturità politica del suo autore e di chi,ancora oggi,continua a sostenerla come valida per condurre una efficace e vincente politica comunista-rivoluzionaria.

SAVIO
*******************************

Di fronte ad una tale maturità politica, aspettiamo di vedere cosa sarà in grado di fare Savio per la causa comunista....
Comunque, come dicevo in un'altro post, per lavoro militare non necessariamente si intende la formazione di guerriglieri clandestini; la stessa concezione di partito leninista è una concezione militare, cioè una milizia politica formata da militanti, quadri, altamente disciplinati. Con questa concezione, anche la chiesa cattolica è una formazione militare.
Quindi, caro Savio, quì di superficiale c'è solo la tua visione delle cose.
La sensazione negativa che tu hai di lotcom, non la devi cercare negli scritti di Cervetto, anzi, quelli ti consiglio di assimilarli, ma semmai nel comportamento e nei discorsi dei suoi militanti. Lotcom conosce bene il detto latino "verba volant, scripta manent", tu non tanto.......

raes Posted - 03/10/2005 : 20:20:57
le posizioni di ivan non mi sembrano quelle di lotta comunista sai pensare da solo mi sa che non resterai a lungo in lotta comunista

alberto.dinucci
M.Savio Posted - 02/10/2005 : 17:33:14
UNA CRITICA ALL'ARTICOLO:
"L'ASTENSIONISMO STRATEGICO CONTRO IL PARLAMENTARISMO" di A.Cervetto

Questo articolo,apparso in "Lotta Comunista" nel Marzo 1968,contiene una serie di affermazioni che considero importanti per comprendere il pensiero(e il modo di pensare)dell'autore e che sento il dovere di confutare a fondo.
La prima è questa:

"[...]solo dalla comprensione e dall'analisi di tutti gli aspetti deriva il giudizio sulla possibilità o sulla impossibilità dell'utilizzo rivoluzionario della tribuna parlamentare." (1)

Qui Cervetto lascia intendere che le righe successive contengano i risultati di un'analisi profonda e completa del parlamentarismo e delle circostanze storiche.
Ma non è affatto così,l'articolo si limita ad enunciare poche considerazioni,molto superficiali e,a tratti,ripetitive e contradditorie.E i risultati sono una diretta conseguenza di ciò:è bene dirlo subito.
Successivamente,riprendendo Lenin,C. scrive che:

"[...]l'attività del partito rivoluzionario è una combinazione di lavoro legale e di lavoro illegale e,per queste ragioni e per questo fine ben preciso,e non tanto per un generico "fine socialista"invocato da ogni opportunista,la tribuna parlamentare deve essere utilizzata.La tribuna parlamentare è,infatti,il lavoro legale." (2)

Ben detto,proprio come Lenin.E a completamento di ciò,C. elenca quelle azioni che il partito marxista dovrebbe compiere per "preparare tutte le condizioni soggettive per la rivoluzione" come,ad es.:

"[...]lottare implacabilmente contro ogni influenza borghese e riformistica dei lavoratori,distruggere ogni tipo di direzione controrivoluzionaria nelle masse per stabilire una direzione effettivamente rivoluzionaria,fare di ogni tipo di lotta economica e politica un episodio tattico di scontro sociale che si colleghi ad un piano strategico generale rivoluzionario di distruzione del potere capitalistico e di instaurazione della dittatura del proletariato." (3)

Anche qui si rivede l'influenza di Lenin.Difatti,C. esprime una concezione della politica rivoluzionaria,senza dubbio,di tipo interventista,che mira alla lotta concreta,per una militanza attiva su più fronti,compreso quello parlamentare,alla ricerca del reale scontro ideologico e sociale.Concezione sostenuta ulteriormente nelle righe immediatamente successive e,da parte mia,pienamente condivisibile,anche perchè tale concezione presuppone,per essere attuata,l'utilizzo,per lungo tempo,dei mezzi legali(circoli,stampa,sindacato,parlamento).
Senonchè l'articolo non termina qui,ma va oltre,scivolando inaspettatamente nell'errore,tanto da far letteralmente 'saltare sulla sedia'il lettore più attento.Difatti,C.nell'ultima parte scrive che:

"Cercare di utilizzare la tribuna parlamentare in paesi come l'Italia in una situazione come l'attuale non ha un senso strategico.
Il partito rivoluzionario è ancora nella fase di preparazione dei quadri e l'attuale corso di lotta di classe restringe enormemente il lavoro di preparazione militare e di mobilitazione di massa.
Quando il corso della lotta di classe diventerà più acuto e si allargheranno le possibilità del lavoro di preparazione militare il conflitto sociale e politico assumerà aspetti tanto violenti che non ci sarà,come la esperienza dopo l'Ottobre dimostra,margine per il lavoro legale." (4)

Giuste premesse(Lenin),errate conclusioni.E che confusione.!
Per C.il parlamentarismo e,più in generale,il lavoro legale non possono più essere utilizzati né per la situazione del 1968 né per quella ipotizzata del futuro.Ma è sufficiente un po' di attenzione per capire che c'è una bella differenza fra le due situazioni.
In una situazione di debolezza del partito(mancanza di quadri preparati)e di lotta di classe sfavorevole per il lavoro militare occorre agire ancora sul piano legale,e non il contrario.
Daltronde,come si possono formare dei quadri,radicare a sufficienza il partito e compiere quelle azioni elencate nella frase n.3(e considerate essenziali per "preparare tutte le condizioni soggettive per la rivoluzione")senza il lavoro legale?!.E,poi,come si può pensare che le masse,inasprendo la lotta,automaticamente si radicalizzino anche sul piano politico,magari inneggiando alla rivoluzione comunista,dal momento che non si era in una situazione di crisi economica profonda a livello mondiale e, di conseguenza,di guerra mondiale?E poi,quanto è durato questo inasprimento della lotta?.Nel 1968-69 ci sono stati le grandi occupazioni di case,fabbriche,scuole,le grandi manifestazioni di piazza,i grandi scioperi,ma a partire dalla fine del'69 in poi,c'è stato un progressivo calo delle mobilitazioni radicali ed un ritorno del 'sentimento' moderato,interclassista,patriottico e pacifista.A ciò ha contribuito senz'altro quella 'strategia della tensione',che iniziava nel Dicembre del '69 con la strage di piazza Fontana e che fu portata avanti,in modo mascherato,dalle istituzioni politiche borghesi con la collaborazione dei servizi segreti italiani e americani,dei gruppi neo-fascisti,e,in parte,della mafia,e che riuscì a raggiungere il suo obbiettivo di spaventare le masse,e quindi di portarle su posizioni di lotta pacifiche e legali.
In definitiva,il corso della lotta degli anni successivi al biennio 1968-69,hanno dimostrato chiaramente l'errore di valutazione di Lot.Com. che si è tradotto nell'abbandono troppo repentino del lavoro legale,avvenuto in modo troppo precipitoso.E qui ci vedo quella concezione del partito e della lotta politica di tipo anarchico,per cui il partito è concepito come un insieme di cospiratori,nei fatti,isolati dalla classe.E tale fatto diventa ancora più evidente,dopo la rilettura del seguente passo:

"E nella misura in cui il sistema capitalistico è costretto a difendersi dagli assalti proletari cresce il lavoro illegale del partito rivoluzionario per due ragioni:perchè si sviluppa il lavoro militare della preparazione insurrezionale e perchè il sistema capitalistico non può tollerare neppure la semplice propaganda di idee eversive.
Il partito rivoluzionario cercherà,allora,di utilizzare tutte le possibilità legali(sindacati,giornali,tribuna parlamentare,ecc.)per poter continuare la sua propaganda e per proteggere la sua preparazione militare." (5)

Questo passo,scritto da C. prima del n.4,ne costituisce la contraddizione più evidente,perchè sottolinea la necessità e l'importanza del lavoro legale,al fine di coprire e difendere quello militare,ovvero la preparazione dell'insurrezione.
Il fatto che C.,poco dopo,cambi idea,per me,sta a dimostrare la sua scarsa comprensione della politica leninista.Poche righe sono bastate per fargli cambiare idea.Che cosa vi avrà mai scritto?.
La sorpresa delle sorprese:i risultati della sua analisi sugli ultimi 50 anni(si presume,del movimento operaio italiano ed internazionale).Ecco cosa scrive:

"L'esperienza degli ultimi 50 anni ci ha dimostrato che:
a)Ogni partito rivoluzionario che ha operato nella fase di preparazione militare è stato posto nella illegalità.
b)Il capitalismo mondiale ha scatenato violentissime ondate controrivoluzionarie(fascismo,socialdemocrazia,stalinismo)che hanno non solo distrutto tutta la fase di preparazione militare,ma addirittura dei quadri e di propaganda.
Le ondate controrivoluzionarie hanno cercato di rigettare indietro di cento anni l'avanguardia proletaria distruggendo il movimento rivoluzionario alle radici.
c)Ogni margine di utilizzazione del lavoro legale si è estremamente ridotto,se non è scomparso." (6)

Diciamolo subito:sono tutte considerazioni superficiali e che non dimostrano un bel niente.Ora vediamoli nell'ordine.
Il punto a) è come la 'scoperta dell'acqua calda' e,ancora una volta,C. dice una cosa e poco dopo ne dice un'altra.Infatti,in precedenza aveva scritto:

"In fondo stabilire ciò che è legale e ciò che è illegale nella attività generale del partito rivoluzionario è un problema che riguarda la borghesia e non il partito che si propone di infrangere tutto l'ordinamento capitalistico." (7)

Perciò,chi se ne frega?!E se davvero la cosa lo preoccupa tanto,perchè ha deciso di abbandonare il lavoro legale,che,come scritto in precedenza,permette di coprire il lavoro illegale?
Il punto b) non avalla nessuna tesi in particolare,ma è di libera interpretazione.Personalmente lo considero una ragione in più per ribadire che un'avanguardia del proletariato per fronteggiare efficacemente le forze contorivoluzionarie,ha necessariamente bisogno di utilizzare il lavoro legale.Per poter raggiungere con la propaganda e,nel caso di sindacati e parlamento,anche con l'esempio,il maggior numero di lavoratori,specialmente quelli più arretrati,che sono la maggioranza e per i quali la sola propaganda non è sufficiente.Quando,invece,un'avanguardia decide di abbandonare troppo presto il lavoro legale per il solo illegale,come nel caso di Lot.Com che esisteva da appena tre anni,le conseguenze sono inevitabili e si chiamano fallimento politico ed isolamento dal movimento di classe reale,un perenne settarismo accompagnato da una perenne impotenza.
Infine,il punto c) è un'emerita sciocchezza e chi la sostiene,evidentemente,non conosce,nello specifico,la storia d'Italia.Con la caduta del Fascismo e con la promulgazione della Costituzione del'48 le possibilità per svolgere un lavoro legale sono notevolmente aumentate.E ciò era già dimostrabile negli anni '60,e lo sarà ancora di più negli anni seguenti(come lo è oggi),anche in quelli di più accesa contestazione sociale.
Mi stupisco del fatto che a scrivere una simile cosa sia stato un ex partigiano.
Concludo commentando quest'ultima affermazione:

"La rivoluzione d'Ottobre svolse grandissima parte della sua attività militare dopo la presa del potere.La rivoluzione in Occidente sarà costretta a svolgerla prima." (8)

Una simile frase lascia supporre che a partire da quel momento,il partito guidato da Cervetto,abbia iniziato un lavoro di preparazione militare in vista della prossima rivoluzione.Cosa che non mi sembra proprio abbia fatto finora Lot.Com. Anzi,se c'è un'organizzazione che ancora oggi rinuncia a svolgere,anche solo in minima parte,un lavoro illegale,questa è proprio Lot.Com.,che neppure sul piano della propaganda,porta avanti un'azione realmente rivoluzionaria,limitandosi a fare solo delle 'grandi' analisi teoriche.Forse C.avrebbe fatto bene,col tempo,a rettificare questa affermazione.
Comunque sia,prima di parlare di queste cose,un partito deve preoccuparsi di riuscire a legarsi in modo stretto alla propria classe,mediante un'attività tattica intelligente ed efficace.
Altrimenti si uniscono solo chiacchiere ad altre chiacchiere.
Diciamolo una volta per tutte,caro lettore attento:quello che è emerso dalla lettura di questo famoso articolo di Cervetto è che la tesi sostenuta in esso si basa unicamente su considerazioni superficiali,prova dell'immaturità politica del suo autore e di chi,ancora oggi,continua a sostenerla come valida per condurre una efficace e vincente politica comunista-rivoluzionaria.

SAVIO




IVAN Posted - 19/09/2005 : 00:48:43
Un saluto a tutti.

Ti sbagli, SAVIO. Sto studiando seriamente. Anche per risponderti. Solo che non ho molto tempo da "dedicarti", visto il lavoro che ho da fare. Però qualcosa te la voglio scrivere. Ho l'impressione che ogni strategia astensionista, pure quella di LC, abbia la sua vera giustificazione solo nell'estrema debolezza dei gruppi rivoluzionari. Debolezza numerica che di fatto impedisce ogni partecipazione, voluta o no, al parlamento e influenza nel sindacato. Tutto questo semplifica molto le cose, e rende ogni ulteriore disquisizione priva di interesse.
Il radicamento nella classe, di qualsiasi gruppo rivoluzionario, è funzione dialettica del processo storico :poco processo rivoluzionario, pochi rivoluzionati coscienti .Contro questo dato di fatto, c'è poco da fare, se non usare il materiale umano a disposizione per creare un embrione di partito rivoluzionario. Questo non significa che, essendomi TU molto antipatico, non continuerò a scrivere ciò che penso, su ogni questione che riguarda la strategia e la tattica, presente e futura, del partito. E gli argomenti non mi mancheranno, ciao.


Un saluto internazionalista


M.Savio Posted - 10/09/2005 : 17:02:52
Ciao,rieccomi nuovamente.
E' chiaro che tu,Ivan,sei rimasto privo di argomenti seri da usare per controbattere le posizioni altrui,come dimostra il tuo ultimo messaggio.Tuttavia,voglio stare al gioco,rispondo alla tua domanda molto sinteticamente:sono diventato un marxista dopo aver vissuto sulla mia pelle tutte le contraddizioni del capitalismo,come dici di aver fatto anche tu.Inoltre,grazie allo studio dei testi marxisti,all'osservazione della realtà,al confronto con gli altri(i non marxisti)a scuola,sul lavoro e nella vita.
Adesso,sono proprio curioso di conoscere le conclusioni del tuo ragionamento.
Di certo,la citazione di Trotskj poco si addice ad un militante di un partito come Lotta Comunista,che da 40 anni porta avanti una linea di non intervento politico,che ha fatto del suo giornale non un'organo di denuncia ed agitazione,bensì di sola analisi teorica,e pure astrusa ed illeggibile.
Se sei sensibile,come dici di essere,che ci stai a fare in Lotta Comunista?Ti piace così tanto seguire una linea politica così settaria,priva cioè di una effettiva politica di e per la classe?.
Quale tizzone ci vuole per convincerti che è una politica profondamente errata,40 anni sono fatti concreti,non ti bastano?.
Che cosa vuol dire per te essere un rivoluzionario marxista in un'epoca di reazione?Essere o non essere,questo è il problema!
E l'unica risposta che conti sul piano politico,sono le azioni,i fatti.Uno è ciò che dimostra di essere nella pratica,non con le parole.E un partito che dopo 40 anni non è riuscito a raggiungere un'influenza reale nella classe,è un partito che ha sbagliato la sua strategia politica.
E' un partito di rivoluzionari falliti.!Rivoluzionari solo a parole.
Ad Obtorto Collo dico subito che la battuta del "Savio=Admin" è una bella buffonata:tu sei un'altro che ha dimestichezza col fiore di loto(altrimenti ti saresti ricordato gli articoli precedenti).
Sul famoso articolo di Cervetto,ribadisco ciò che già avevo detto:é il prodotto di un'analisi politica e di una concezione del partito non marxista,non leninista,ma più vicina all'anarchismo o,al limite,al blanquismo..
Profondamente errata perchè inesatta sul piano storico,come dimostra la storia del movimento operaio,e inefficace sul piano pratico,come dimostra la vostra storia(di Lot Com)e quella della Sinistra Comunista storica.
Perciò discutere delle interpretazioni possibili di questo articolo non mi interessa,almeno per ora.Mi limito a dire solo che,per coerenza con il contenuto dell'articolo,i militanti di Lot Com avrebbero dovuto abbandonare anche i sindacati,luoghi di facile opportunismo,specie ai vertici.Come ha già detto Admin.
Come tutta la Sinistra Comunista ha fatto,tra l'altro.
Infine,penso che tutti i messaggi di critica e di difesa sull'astensionismo di Lot Com,apparsi in questa sezione del forum finora,dimostrino una cosa ben precisa ed indiscutibile:Lot Com
è giunta a questa scelta non sulla base di uno studio profondo,quasi'scientifico',del pensiero dei grandi del marxismo,in primis Lenin,ma unicamente sulla base dell'interpretazione teorico-politica data ad essi dal suo leader principale,Arrigo Cervetto,in relazione al suo giudizio sulla situazione storica del momento. Interpretazione discutibilissima sotto ogni aspetto.
Perciò è giusto parlare di un partito fin dall'inizio non leninista,ma cervettiano.
Ci tengo particolarmente a sottolineare l'importanza di quest'ultima affermazione,poichè la considero una verità teorica,che all'inizio non sembrava scontata.Adesso lo è,e sono sicuro che col tempo essa mostrerà nella pratica le inevitabili conseguenze,un fallimento politico che diventerà sempre più evidente..

SAVIO




Obtorto Collo Posted - 08/09/2005 : 17:29:10
Caro adMin,

«La bagatella è il voler spacciare come tesi profonda l'idea che Lotta Comunista avesse mai avviato da quella frase una qualsiasi formazione di quadri nell'ottica militare.»

Il termine militare deriva da 'milite'=In genere, chi appartiene a una milizia. (treccani)

Milizia: milìzia s. f. [dal lat. militia, der. di miles -latis «milite»]. -
1. a. ant. [...]
4. Per estens. del sign. precedente, [...] Anche come sinon. di militanza, partecipazione attiva a un partito, a un movimento: m. politica; è uscito dal partito dopo anni di m. impegnata.
[dal vocabolario Treccani]

Come vedi so leggere, ma tu hai un vocabolario tascabile? No perchè in questo caso capirei il perchè vedi la parola militare solo nel senso soldatesco, con zaino, fucile, scarponi e gavetta.

«Se permetti sono io che sostengo che ciò che Cervetto ha cambaito è, senza giustificazione se non quella che la borghesia "avrebbe imparato", le tradizionali posizioni comuniste. Permetterai vero che
ritenga insufficiente la sua, quindi anche la tua, giustificazione?»

Ha! Questa è bella, adesso con calma ci spieghi quali sono le "tradizionali posizioni comuniste"......
cmq (visto che ti piace il termine ;-)
forse l'ho già detto, ma Cervetto punta l'attenzione sul "se si può" piu che sul "se si deve" partecipare al parlamento, citando appunto Lenin.

«Non ho mai saputo che si potesse formare un partito per delega»

Bè, la stragrande maggioranza ei partiti sono delegati, a meno chè non si sostenga che coloro che cucinavano alla festa dell'unità erano militanti attivi. Anche se facevano/fanno delle ottime
pastasciutte, poco hanno a che fare con la lotta di classe....o no?

«Ma sei tu che hai riportato una citazione in cui l'isolamento della classe operaia è presentato come uno svantaggio. Cosa c'entra il PCI? »

Centra centra! Rispetto alla riv. russa non avere l'appoggio di un'altra classe contro la borghesia è sicuramente uno svantaggio, ed era il pci che opportunisticamente sosteneva il contrario, mentre lotcom criticava questa posizione che faceva presa nella classe operaia, grazie anche all'intreccio sociale tra la classe operaia e quella commerciale (es. marito in fabbrica e moglie in negozio).

«Per me invece la corruzione ha uno spettro più ampio. Il tentativo di sottrarre il partito ad una tale minaccia, ritirandolo dal parlamento (perché questa sarebbe la medicina per non finire come l'SPD), è a dir poco risibile.
Tu sai, inoltre, quanta fatica ha fatto Lenin a causa della Duma. E quanta fatica ha fatto? Forse non se ne è neanche accorto perché nonostante tutto, devi sapere, Lenin non è diventato astensionista.»

Lenin non è diventato astensionista solo perchè ha fatto una rivoluzione e l'ha vinta; e in seguito non mi risulta che abbia più avuto modo di partecipare a qualche elezione politica ne lui ne i bolscevichi, non vi è quindi controprova; infatti dopo la rivoluzione Lenin non è diventato astensionista ma non si è neanche mai più presentato alle elezioni. Come la mettiamo?

E poi, dopo tangentopoli, sostenere che la corruzzione è un pericolo risibile.....ha ma dimenticavo, i comunisti sono incorruttibili!!!

«Tale difesa arriva a mettere su di un unico piano le calunnie e le distorsioni. Per noi non è così.»

Neanche per me è così

Ciao

OC


Admin Posted - 03/09/2005 : 02:05:40
"Caro ObTortoCollo".
Bello quel "comunque"! Se vale il "cmq" (cioè che io sarei MSavio ) perché dirlo, le parole inutili sviano il discorso.


"La rivoluzione d'ottobre svolse grandissima parte della sua attività militare dopo la presa del potere"
Quì non si tratta di una "bagatella" ma semplicemente di leggere quello che sostiene lotcom e cioè che la sua attività militare (del partito) sarà svolta prima. Secondo voi Cervetto a cosa si riferiva, a Bordiga o all'Armata Rossa? E l'attività militare che il partito deve svolgere prima in che cosa consisterebbe?

La bagatella è il voler spacciare come tesi profonda l'idea che Lotta Comunista avesse mai avviato da quella frase una qualsiasi formazione di quadri nell'ottica militare.
Che tu reinterpreti Lotta Comunista a piacimento, come dici, per fare il superpartes pazienza ma non capisco, non sai leggere?

Secondo, Cervetto non dice di "cambiare posizioni comuniste" perchè il parlamento non è più utilizzabile nel futuro delle lotte di classe, dice che occorre impiegare le poche energie nell'afferrare l'anello che più difficilmente può essere strappato. Pensate che il parlamentarismo sia l'anello che più difficilmente può essere strappato? Forse per qualcuno lo sarà anche, ma per Cervetto e lotcom no!

Se permetti sono io che sostengo che ciò che Cervetto ha cambaito è, senza giustificazione se non quella che la borghesia "avrebbe imparato", le tradizionali posizioni comuniste. Permetterai vero che ritenga insufficiente la sua, quindi anche la tua, giustificazione?



Terzo impegnarsi in prima persona significa non delegare ad altri

Non ho mai saputo che si potesse formare un partito per delega, reputo quindi l'affermazione di Cervetto superflua (un'eco anarchica? non saprei), ma se permetti ho trovato addirittura ridicolo il ripeterla come se fosse un pensiero profondo.

Quarto - Sul fatto che la classe operaia sarà da sola nel prossimo processo rivoluzionario è una posizione di lotcom contro la tesi dell'epoca del pci che teorizzava l'alleanza della classe operaia con i ceti medi (leggi piccola borghesia). Ricordiamoci che la rivoluzione d'ottobre utilizzo l'alleanza con i contadini definiti da Lenin piccola borghesia

Ma sei tu che hai riportato una citazione in cui l'isolamento della classe operaia è presentato come uno svantaggio. Cosa c'entra il PCI?


Quinto - Sull'imputridimento, non so se ai tempi di Marx un parlamentare prendeva l'equivalente attuale di 30mila euro mensili, cmq abbiamo visto come e finito il partito socialdemocratico tedesco e quali fatiche abbia dovuto fare Lenin alla duma pur essendo un prlamento appena formato.

Beh! Se non sai, basta. Sai però com'è finito il partito tedesco, immagino che tu sappia che è finito controrivoluzionario a causa del parlamentarismo, a causa della corruzione. Per me invece la corruzione ha uno spettro più ampio. Il tentativo di sottrarre il partito ad una tale minaccia, ritirandolo dal parlamento (perché questa sarebbe la medicina per non finire come l'SPD), è a dir poco risibile.
Tu sai, inoltre, quanta fatica ha fatto Lenin a causa della Duma. E quanta fatica ha fatto? Forse non se ne è neanche accorto perché nonostante tutto, devi sapere, Lenin non è diventato astensionista.


Sesto - ANTIPARLAMENTARISMO E STRATEGIA LENINISTA è un articolo del 1985 dove lotcom riafferma che non ci può essere differenza tra la tattica quotidiana e la strategia. Riporto il passo: "Per i socialisti massimalisti, allora maggioritari nel movimento operaio, esiste un "programma massimo", cioè un fine ultimo di conquista del potere e di instaurazione della società socialista, che va rispettato a parole, nei deliberati congressuali, e nei comizi. Vi è poi una pratica quotidiana che essi affrontano, in modo completamente staccato dal programma, attraverso una mediazione tattica che rispecchia la politica collaborazionistica e riformistica dei gruppi parlamentari e delle direzioni sindacali dell'epoca. Questa consolidata prassi opportunista produce però una opposizione delle correnti rivoluzionarie di sinistra, che cercano in vario modo di ancorare la tattica al programma. Così combattono tali deviazioni, ma restringono la concezione della tattica fino ad arrivare al limite di rigettarla di fatto."

Ebbè!! Ripetere per esteso la citazione ti pare possa mutarne il senso? Ti pare possa giustificare in qualche modo l'astensionismo? Oppure secondo te Engels, Lenin, con l'attività parlamentare dei rispettivi partiti, non separavano la tattica dalla "strategia"? ("strategia è un termine di Trotzky, mai usato dai bolscevichi e non solo da loro).


Settimo - Ribadisco i miei interventi non sono di scudo, difesa o attacco nei confronti di chichessia, ma sono solo un voler esplicitare alcuni errori interpretativi su posizioni varie, tra cui quelle che voi criticate. Una critica è costruttiva o demolitiva se si basa, però, su una lettura chiara della questione. Se la lettura è sbagliata ne consegue che anche la critica è sbagliata. Apprezzo Savio quando dice che lui non è daccordo con la tesi di lotcom, ma non capisco le calunnie o le distorsioni.

Se vuoi esplicitare alcuni errori interpretativi impara a comprendere che la loro critica non è necessariamente frutto di errori. MSavio, secondo cui sarei una specie di stalinista di ritorno, dice la sua. Tu precisi, ed io critico le tue precisazioni e le tue interpretazioni di Lotta Comunista. E' possibile secondo te? Siamo in forum o no?
Ebbene, le tue osservazioni non saranno di scudo, ma certo non si distinguono dalla difesa d'ufficio. Tale difesa arriva a mettere su di un unico piano le calunnie e le distorsioni. Per noi non è così. Se hai notizia di calunnie, qui sul forum o sul sito, d e n u n c i a l o. Ripeto qui a te ciò che ho detto ha pietro in altro argomento:

Ad Ivan che lamentava di presunte calunnie (ma in risposta ammetteva di aver esagerato i toni), ho gia osservato in altro messaggio:

Bene, bene. Sono lieto di non sentir più storie di calunnie anche se voglio ancora una volta, spero l'ultima (eventualmente possiamo passare ai nomi con tanto di esempi), ribadire che quando una organizzazione straparla dei suoi ex militanti, come di gente che abbandona il partito perché "si è fatto la donna", perché "non ha voglia di diffondere", perché "ha problemi di famiglia", oppure quando degli avversari/concorrenti sostiene che questo "è stupido", l'altro "è un cretino", e ... alla via così, un tale soggetto piuttosto che CALUNNIATO E' CALUNNIATORE.


Ciao.




Obtorto Collo Posted - 02/09/2005 : 23:48:59
A rieccoce...
É interessante notare che rispondo a Savio e controrisponde Admin, rispondo ad Admin e controrisponde Savio, che per caso non sto dialogando con un o schizofrenico? Boh!
cmq
"La rivoluzione d'ottobre svolse grandissima parte della sua attività militare dopo la presa del potere"
Quì non si tratta di una "bagatella" ma semplicemente di leggere quello che sostiene lotcom e cioè che la sua attività militare (del partito) sarà svolta prima. Secondo voi Cervetto a cosa si riferiva, a Bordiga o all'Armata Rossa? E l'attività militare che il partito deve svolgere prima in che cosa consisterebbe?
Non è una mia "fantasiosa interpretazione, ma è la naturare interpretazione dello scritto del '68.

Secondo, Cervetto non dice di "cambiare posizioni comuniste" perchè il parlamento non è più utilizzabile nel futuro delle lotte di classe, dice che occorre impiegare le poche energie nell'afferrare l'anello che più difficilmente può essere strappato. Pensate che il parlamentarismo sia l'anello che più difficilmente può essere strappato? Forse per qualcuno lo sarà anche, ma per Cervetto e lotcom no!

Terzo impegnarsi in prima persona significa non delegare ad altri

Quarto - Sul fatto che la classe operaia sarà da sola nel prossimo processo rivoluzionario è una posizione di lotcom contro la tesi dell'epoca del pci che teorizzava l'alleanza della classe operaia con i ceti medi (leggi piccola borghesia). Ricordiamoci che la rivoluzione d'ottobre utilizzo l'alleanza con i contadini definiti da Lenin piccola borghesia

Quinto - Sull'imputridimento, non so se ai tempi di Marx un parlamentare prendeva l'equivalente attuale di 30mila euro mensili, cmq abbiamo visto come e finito il partito socialdemocratico tedesco e quali fatiche abbia dovuto fare Lenin alla duma pur essendo un prlamento appena formato.

Sesto - ANTIPARLAMENTARISMO E STRATEGIA LENINISTA è un articolo del 1985 dove lotcom riafferma che non ci può essere differenza tra la tattica quotidiana e la strategia. Riporto il passo: "Per i socialisti massimalisti, allora maggioritari nel movimento operaio, esiste un "programma massimo", cioè un fine ultimo di conquista del potere e di instaurazione della società socialista, che va rispettato a parole, nei deliberati congressuali, e nei comizi. Vi è poi una pratica quotidiana che essi affrontano, in modo completamente staccato dal programma, attraverso una mediazione tattica che rispecchia la politica collaborazionistica e riformistica dei gruppi parlamentari e delle direzioni sindacali dell'epoca. Questa consolidata prassi opportunista produce però una opposizione delle correnti rivoluzionarie di sinistra, che cercano in vario modo di ancorare la tattica al programma. Così combattono tali deviazioni, ma restringono la concezione della tattica fino ad arrivare al limite di rigettarla di fatto."

Settimo - Ribadisco i miei interventi non sono di scudo, difesa o attacco nei confronti di chichessia, ma sono solo un voler esplicitare alcuni errori interpretativi su posizioni varie, tra cui quelle che voi criticate. Una critica è costruttiva o demolitiva se si basa, però, su una lettura chiara della questione. Se la lettura è sbagliata ne consegue che anche la critica è sbagliata. Apprezzo Savio quando dice che lui non è daccordo con la tesi di lotcom, ma non capisco le calunnie o le distorsioni.
OC

Admin Posted - 02/09/2005 : 04:05:43
Ciao a tutti.
Devo osservare che i messaggi che continuano ad accodarsi in quest'argomento hanno perso il filo di chi l'aveva inizialmente aperto.
Ricordo quindi a tutti che, per la chiarezza del dibattito, è meglio aprire nuovi argomenti, tipo "astensionismo di lotta comunista", essendo questa non una generica ma una specifica critica a Lotta Comunista, e non ai padri dell'astensionismo in questione.
Nel merito dei messaggi, devo osservare anche che ObtortoCollo continua a sostenere una sua particolare interpretazione delle posizioni di lotta comunista.
Non solo dispensa aggettivi, come tali superflui e fuorvianti, ma reinventa letteralmente le posizioni di lotta comunista. In particolare dopo aver ridotto l'astensionismo strategico ad un astensionismo di "fase", nell'ultimo messaggio afferma:

"La rivoluzione d'ottobre svolse grandissima parte della sua attività militare dopo la presa del potere. La rivoluzione in occidente sarà costretta a svolgerla prima. Questa tendenza della strategia rivoluzionaria deve essere chiaramente individuata dalla avanguardia di classe e dal suo partito leninista."
Questo breve passo spiega la concezione del partito per lotcom, cioè, semplificando, impiegare tutte le energie alla formazione dei quadri, visti nell'ottica militare.

Questa posizione sul ruolo dell'azione militare prima e dopo la rivoluzione è di Bordiga ma non solo. Questa si basa sulla considerazione che sotto il capitalismo, non sarà necessaria alcuna rivoluzione borghese, come in Russia. Cioè si forma, in tutti gli altri comunisti, sulla base materiale che determina la rivoluzione. Non è affatto quindi una tendenza della strategia che, oltrettutto non si capisce perché debba essere chiaramente individuata dalla avanguardia di classe e dal suo partito leninista, visto che sarebbe proprio tale avanguardia e tale partito ad elaborare una tale strategia.
Sin qui il Cervetto esposto.
Ma ObtortoCollo aggiunge di suo "semplificando", un'ottica militare che solo lui ha visto e conosce. Invece di semplificare farebbe meglio a chiarire dove, come e quando una simile bagatella è stata affermata, sostenuta, echeggiata in qualche modo da Lotta Comunista. Come e perché, caro ObtortoCollo, sostieni questa bagatella come se fossi di lotta comunista, come se tu fossi o potessi esserne un rappresentante a qualsiasi titolo, qui, comunque non riconosciuto. Liberissimo di difendere Lotta Comunista, più corretto se lo fai a nome tuo.
Può scusarti soltanto la possibilità che, nonostante il sempre definito compito prioriario di formare un partito operaio (politico), nonostante i sempre ribaditi "tempi lunghi" della rivoluzione con annessi aspetti militari, che OGGI in Lotta Comunista si spacci per acqua fresca, una putrida reinterpretazione del lavoro "illegale", a giustificazione e sostegno del piatto aziendalismo di cui vive. A maggior ragione devi però giustificare l'eventuale fonte di tale bagatella.
Possiamo escludere spero, ma sempre meglio precisare, che partendo da questa si voglia arrivare alla calunnia, che qui disprezziamo in ogni forma, essendo ben noto che altri utili idioti si sono pure posti il "problema" del partito e dell'azione "militare".
Inoltre ObtortoCollo coglie anche quattro aspetti.
1) La borghesia ha imparato dal passato, dall'esperienza tedesca ecc. ecc. La lezione sarebbe che la borghesia non permetterà più un disfattismo alla Liebnecht.
Ma caro ObtortoCollo ciò non vale solo per il parlamentarismo. Se si dovessero cambiare tutte le posizioni comuniste, solo perché la borghesia ha imparato, dovremmo smontare tutto il marxismo, non è dunque giustificazione che possa bastare.
2) Sull'impegnarsi in prima persona nella lotta comunista, effettivamente, impegnarsi in seconda persona, sarebbe una vera complicazione. Giusto perdio!
3) La classe operaia, udite, udite, sarà sola. Per di più contro tutte le classi (ma quante sono?) che utilizzano il parlamento per i loro porci comodi.
Ma caro ObtortoCollo, il fatto che la classe operaia, nella rivoluzione a venire, sarà sola, non potendo contare ad esempio sui contadini, è, in ogni caso un vantaggio non uno svantaggio, perché rappresenta, socialmente, uno sviluppo delle forze produttive di cui i precedenti tentativi rivoluzionari non hanno potuto godere. Inoltre non è che definendo porci i comodi della borghesia si possa fare un qualche passo avanti. Potremmo farlo, caro ObtortoCollo, se tu ci facessi la grazia di ricordarci in quale parlamento, nonostante i comunisti non si "astenessero", la borghesia non vi facesse i propri porci comodi.
4) Imputridimento e corruzione parlamentari. Qui, vale quanto sopra, Marx illustra bene questa putredine e corruzione, Lenin pure, se hai notizia del contrario rendicene edotti.
Il tuo finale poi, caro ObtortoCollo, è una vera perla. Chi assumi infatti come rappresentante del lavoro comunista in parlamento? Nientemeno che i "socialisti massimalisti". Ma, sbaglio od anche qui la critica che tu attribuisci a lotta comunista, era, niente di più niente di meno, la critica che, agli stessi massimalisti, rivolgevano i comunisti che teorizzavano l'utilizzo della tribuna parlamentare?
Facci sapere.


Obtorto Collo Posted - 30/08/2005 : 19:55:09
Caro Savio,
Il tuo pensiero è chiarissimo, cioè, lavorare legalmente nel parlamento in questa fase di riflusso, cercando di "cavalcare" tutti i movimenti possibili.
Ma non è la posizione di lotta comunista!
Ti riporto un breve passo dell'ormai "famosissimo articolo" sull'astensionismo strategico:
"La rivoluzione d'ottobre svolse grandissima parte della sua attività militare dopo la presa del potere. La rivoluzione in occidente sarà costretta a svolgerla prima. Questa tendenza della strategia rivoluzionaria deve essere chiaramente individuata dalla avanguardia di classe e dal suo partito leninista. "
Questo breve passo spiega la concezione del partito per lotcom, cioè, semplificando, impiegare tutte le energie alla formazione dei quadri, visti nell'ottica militare.
Sempre in quell'articolo, si afferma che la borghesia ha imparato dal passato, ma il proletariato no, nel senso che ogni utilizzo rivoluzionario del parlamento vedrà inevitabilmente le contromisure della borghesia che non si farà più cogliere impreparata (come avvenne con K. Liebnetch e R. Luxemburg quando in parlamento contro la guerra affermarono: "il nemico è in casa nostra").

Vi è poi un'altro aspetto evidenziato da lotcom, ed è l'educazione del proletariato a non delegare ma a impegnarsi in prima persona nella lotta comunista.
E v è n fine n terz aspetto, cioè la constatazione che: "in Europa occidentale il proletariato è solo, non può avere alleati di sorta e deve fare la rivoluzione contro tutte le classi", classi che utilizzano il parlamento per i loro porci comodi.
Un quaro aspetto è relativo all'imputidrimento parlamentare con la sua corruzione e quant'altro.
Lotcom ha sempre eplicitato il suo pensiero in questo senso, basta leggersi gli innumerevoli articoli sull'astensionismo.
La posizione che tu sostieni è stata più volte ripresa da lotcom, vedi la critica ai "socialisti massimalisti" dell'aprile 1985, in cui vi si afferma: "Vi è poi una pratica quotidiana che essi affrontano, in modo completamente staccato dal programma, attraverso una mediazione tattica che rispecchia la politica collaborazionistica e riformistica dei gruppi parlamentari e delle direzioni sindacali "


IVAN Posted - 27/08/2005 : 22:43:59
CIAO A TUTTI.
VORREI CHIEDERE A SAVIO,COME LUI E' ARRIVATO AD ESSERE UN MARXISTA.
NEL MIO CASO,NON E' CERTO STATO IL CONFRONTO CON IL PARLAMENTARISMO,MA IL FATTO DI AVER VISSUTO TUTTE LE CONTRADDIZIONI DEL CAPITALISMO SULLA MIA PELLE.E' STATA L'INCAPICITA' DI SPIEGARE QUESTE CONTRADDIZIONI DA PARTE DELL'IDEOLOGIA DOMINANTE,DIFFUSA A SCUOLA E DAI MASS-MEDIA,A PORTARMI AL MARXISMO.IN PERIODI STORICI COME IL NOSTRO,L'AVVICINARSI AL MARXISMO SPONTANEAMENTE,E' UNA POSSIBILITA' DATA SOLO AD UNA MINORANZA.COME SOSTENNE TROTSKIJ,LA SENSIBILITA'INDIVIDUALE,DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE,E'DIVERSA PER CIASCUNO:SE QUALCUNO NON SOPPORTA IL SOLLETICO,ALTRI AVRANNO BISOGNO DI UN TIZZONE ROVENTE PER MUOVERSI.QUALE PRURITO TI HA FATTO DIVENTARE MARXISTA SAVIO?



UN SALUTO INTERNAZIONALISTA.

M.Savio Posted - 27/08/2005 : 19:06:08
Testo del messaggio scritto il 24/08 c.a.in risposta alle affermazioni di LOTUSFLOWER(visibili sul forum di Battaglia-sezione'elezioni')riproposto integralmente,senza cambiare una virgola.

"Rispondo seguendo il tuo schema.

1)Scegli pure il metodo e lo stile che preferisci,per me contano solo i fatti.E 53 anni sono fatti,sufficienti per dire:siete dei perdenti.
2)Sull'astensionismo è vero il contrario:chiunque abbia un minimo di analisi marxista nel proprio bagaglio non può che concordare sulla possibilità materiale di poter utilizzare questo strumento,così come i sindacati,per fini rivoluzionari.
3)Nel'48 Battaglia partecipò alle politiche per i motivi da te indicati;e come mai,nel'52,cambiava già idea:forse che la situazione fosse,nel frattempo,cambiata profondamente?Non era più possibile entrare in contatto con i lavoratori,tramite i comizi,ecc?Mi pare una barzelletta.
Non è che per caso,avevate paura di prendere botte da quelli del PCI,paura legittima,ma che i rivoluzionari devono superare se vogliono raggiungere qualcosa.Un po' quello che succederà ad altre organizzazioni negli anni '70(Battaglia continuava a stare lontana dal movimento reale)allorchè vi saranno organizzazioni opinabili sul piano politico e teorico,ma che,nel tentativo di poter svolgere la propria politica senza buscarle troppo dai piciisti e dai celerini,arriveranno a costituire veri e propri servizi d'ordine.Penso,ad es. a Potere Operaio,Democrazia Proletaria,Lotta Continua,ecc.Sotto questo aspetto,esempi da prendere in considerazione,poichè un simile problema è sempre all'orizzonte.Che ve la siate fatta sotto?E vi chiedo:possibile che neanche a livello locale abbiate raggiunto risultati significativi.Avete mai corso per le amministrative?
Come fronteggiare la politica spettacolo l'ho già detto precedentemente:col lavoro di tutti i giorni,soprattutto nei sindacati,allo scopo di coinvolgere i lavoratori nel lavoro politico diretto.I sindacati sono organismi di classe pre-definiti,la coscienza di classe va portata dall'esterno.
Come fare a selezionare dei quadri,se non date loro la possibilità di fare un'esperienza concreta di lotta(per quanto piccola possa essere oggi,è sempre lotta),come faranno un domani ad avere la fiducia della maggioranza dei lavoratori.Insomma,se siete delle guide rivoluzionarie,dovete dimostrarlo fin da ora.E ricordati che l'attività sindacale è solo uno strumento per la rivoluzione,non il fine;e lo stesso dicasi per il parlamentarismo.Sono elementi della tattica,un concetto più volte espresso dalla Luxenbourg,ma non corriamo.
Che cos'è,in definitiva,la tattica se non quell'attività di collegamento e coordinamento tra il partito e la massa.E la strategia altro non è che l'obiettivo finale,massimo,che il partito persegue,obiettivo che per essere attuato necessita delle condizioni oggettive più favorevoli,come la crisi economica profonda e la guerra mondiale.Ma forse voi avete una concezione diversa della tattica e della strategia.Tutta la vostra politica vi ha condotto ad essere un gruppetto di 'generali'senza esercito.
4)Questo punto te lo sei proprio inventato.
Io sostengo(e i miei messaggi sono lì a dimostrarlo)che ci vuole un'attività parlamentare che accompagni l'attività sindacale allo scopo di poter condurre una lotta su più fronti.Chiaramente ci potranno essere delle conquiste sindacali importanti,e Cheguevara ne ha indicata una particolarmente significativa,perchè non c'è alcun dubbio sul fatto che la borghesia,sentendosi attaccata,sotto minaccia,da più fronti e massicciamente,giunga a fare concessioni economiche importanti con lo scopo di placare le masse agguerrite.Per poi un domani cancellare nuovamente queste concessioni,come avviene oggi.Ma la cosa più importante è riuscire a smascherare la politica borghese,cosa più facile se fatta utilizzando più campi di lotta,e,quindi,di denuncia.
Negare ciò significa essere dei pseudomarxisti.
La crisi profonda,io,oggi,non la vedo:c'è una crisi che va avanti da qualche anno,ma aspetterei a definirla profonda e,addirittura,epocale.
5)Non vedo come possiate intervenire efficacemente restando fuori dal sindacato.All'atto pratico,come potete avere anche minimamente la possibilità di parlare a centinaia di lavoratori riuniti insieme,lì davanti a voi.La vostra attività,invece,è la solita attività di circolo,che più o meno,tutti i partiti fanno.Ma considerarla l'unica fattibile,significa condannarsi alla perenne impotenza.Con il vostro modo di fare politica,quanto tempo,pensate,vi occorra ancora prima di raggiungere risultati importanti.Forse altri 50 anni.?Non credo che la storia ve li concederà.
6)Fate bene a ridere,perchè in definitiva,ridete di voi stessi.Già perchè tra voi e Lotta Comunista ci sono parecchie somiglianze,ne elenco alcune:l'astensionismo parlamentare,l'attesa di condizioni oggettive più favorevoli per fare una politica più coraggiosa(diciamo così),la teoria dell'Imperialismo Unitario,a proposito della Russia:la teoria del Capitalismo di Stato,una totale sottovalutazione dei movimenti spontanei.Se non sbaglio,ma ti chedo conferma,anche il centralismo dialettico per la direzione del partito.Comunque,il passaggio al trotskismo è un cambiamento radicale,un vero salto di qualità.Di conseguenza,possiamo solo essere fieri di questo cambiamento.
Personalmente,in Lotta Comunista,che esiste da 40 anni,ci sono stato solo un anno facendo anche l'attivista,poichè il mio fare da studioso mi ha permesso in fretta di comprendere quanto fosse errata la sua politica,degenerante in una vera e propria azienda editoriale,priva di una reale influenza sulla classe,e me ne sono andato disgustato.Perciò le vostre risate non mi toccano minimamente.
7)Questo punto dimostra quanto sei ignorante.Lenin nella sua vita ha portato avanti determinate idee e concezioni politiche,come la necessità del parlamentarismo per le situazioni di declino del movimento operaio.Ora,o Lenin lo si accetta nella sostanza,o non lo si accetta.E così tutti gli altri.Io non accetto Bordiga,per es.,non lo considero un modello valido sul piano politico,ma solo un intellettuale marxista di spessore.I suoi scritti sulla scienza mi appassionano,il suo "Struttura economica della Russia"mi convince poco,ma allo stesso tempo ne apprezzo il lavoro di ricerca,e così per altri scritti.
Ora,voi rifiutando di condurre una politica parlamentare,in una fase storica non rivoluzionaria,dimostrate di non accettare Lenin.
Dici che siete materialisti,però,chissà come mai,in più di 50 anni vi siete mantenuti lontani dal movimento reale.Forse siete degli astratto-materialisti,una specie nuova del tutto particolare.
La verità è che siete legati ad una concezione del marxismo tipicamente bordighiana,scientista,positivista,secondo cui l'attività del partito conta meno della situazione storica.
Concezione antibolscevica ed idealista.All'Internazionale(2 Congresso)le posizioni di Bordiga furono messe in netta minoranza,con 80 voti contrari contro 11 favorevoli,risultato della famosa discussione.La cosa triste è che,forse non lo sai,Bordiga,accettando il verdetto,annunciò che avrebbe abbandonato le sue posizioni sul parlamentarismo,ma di fatto continuò a portarle avanti.Forse un po' più di coerenza non gli avrebbe fatto male.
Infine,la citazione della Luxenbourg è fatta a sproposito,è un tentativo di arrampicarsi sugli specchi.
Quando nacque il KPD?Te lo sei dimenticato?Lo dico io:nel 1918,in piena situazione rivoluzionaria.Ed è più che giusto che la Luxenbourg(che a Gennaio '19 fonderà la famosa Lega di Spartaco)inciti alla rivoluzione,rifiutando un'ulteriore utilizzo del parlamentarismo ,agisce in piena coerenza con il suo pensiero e in sintonia con quello di Lenin e Trotski:quando vi è una reale situazione rivoluzionaria ci vuole l'insurrezione.E' ciò che sosteniamo noi da sempre e che ho cercato di farvi capire finora.La L.ha sempre parlato del parlamentarismo e delle riforme sociali come un mezzo rivoluzionario,non come un fine.
Famosissimo è,in proposito,il suo testo Riforma sociale o rivoluzione?scritto per demolire le posizioni di Bernstein,che vedeva nelle riforme sociali il fine ultimo dell'attività del partito.
Quindi questa citazione non avalla la tua tesi,ma la mia.!Non sarà che dimentichi le cose?
Se è così,sta lontano dal fiore di loto perchè il suo profumo è pericoloso,porta alla dimenticanza...

SAVIO






Obtorto Collo Posted - 26/08/2005 : 08:28:38
Hi,
Bè se avessi usato il termine "sblulaccare", chissà cosa avrebbe pensato Admin......
Ri-uscito obtorto collo

p.s. x Savio - lo pseudonumo "obtorto collo" fu uno dei tanti "tali" utilizzati da Engels nel carteggio con Marx ;-)
(rif. let. 28 maggio 1876 di Eng. a Ma.)


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