Rotta Comunista
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 Capitalismo di Stato - Natura sociale dell'URSS
 Russia post rivoluzionaria
 IBRIDAZIONI E DISASTRI ASIATICO COMUNISTI ...
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obermann111
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Posted - 29/07/2004 :  11:02:48  Show Profile  Visit obermann111's Homepage  Reply with Quote
L’IBRIDAZIONE

Il capitale internazionale contro la comune nazionale di indirizzo bolscevico,da il socialismo in un solo stato al nazional socialismo in un solo stato. Nell’opera di revisione la cesura è il patto Ribbentrop – Molotov del 1939: un paese socialista alleato ad un paese che entrerà nel Patto Anticomintern. Paradossalmente Stalin cercò di usare quell ’alleanza per disintegrare quello che era l’internazionalismo ideologico del comunismo non interpretante una variante esclusivamente asiatica. Per parecchi comunisti quell ’alleanza risulterà effettivamente fatale perché oltre al caos ideologico ed alla difficoltà di assumere una posizione precisa,si unirà l’azione congiunta delle polizie nazi-fasciste e rosse,queste ultime con l’ordine preciso di abbandonare al loro destino tutte le organizzazioni occidentali accusate di trotzkismo. Effettivamente l’internazionalismo comunista veniva visto come una contraddizione in termini che poteva ledere la carica rivoluzionaria in quanto la parola internazionale si legava troppo alla spinta del capitale che pur sfruttando quelli che erano gli indirizzi nazionali tendeva ad abbattere le frontiere ed a cancellare i principi di auto determinazione che il marxismo aveva instaurato. Sullo stesso piano la presa di coscienza della lotta al capitale apriva autonomismi visti come pericolosi dalla leader ship sovietica. L’alleanza col Nazismo verrà vista come liquidazione definitiva di qualsiasi forma comunista extra sovietica ed altresì come baluardo all’aggressione del capitalismo internazionale. Da questo gigantesco impianto procedere altresì alla chiusura definitiva dell’area trotzkista: il lascito della sconfitta delle Brigate internazionali era lì a testimoniare l’assoluta determinazione del georgiano a chiudere quella partita per poi passare all’aggressione economica dell’area capitalista sfruttando il cuneo hitleriano. Nel 1940 in Messico Trotzki veniva fatto fuori,poco prima era scattata l’invasione di Polonia,Bessarabia,Lettonia,Estonia,Lituania,secondo gli accordi del Patto del 1939. Quando poi Hitler si dirigerà contro la Francia,Stalin invase la Finlandia. In quel preciso momento le frontiere dell’URSS si erano spostate ad ovest,una delle potenze capitaliste,la Francia,era stata messa fuori gioco,l’Inghilterra era a sua volta costretta alla difensiva. L’internazionalismo era stato definitivamente sconfitto. Hitler aveva iniziato l’aggressione all’Inghilterra dapprima con una durissima campagna di bombardamenti,poi iniziando l’erosione dell’impero inglese,aggredendo la Grecia,sbarcando in Africa,finanziando e sostenendo i movimenti indipendentisti islamici medio orientali,istigando con forza la Repubblica di Vichy. Purtroppo per Stalin la noce finnica risulterà più dura del previsto,tanto che l’Armata Rossa fu costretta ad incassare pesanti battute d’arresto. Quell’inopinato impantanamento in Finlandia non sarà di secondaria importanza perché convinse il fuhrer a gettare tutto il peso della macchina bellica tedesca ad est. L’Inghilterra non si era ancora arresa ed aveva rifiutato le profferte di pace hitleriane,tuttavia con l’occupazione della Grecia era stata definitivamente espulsa dal continente europeo e l’occupazione di Creta apriva la via a Cipro ed al Medio oriente con l’Afrika korps di Rommell che correva in Egitto. Hitler nel 1941 vedeva realizzato il ribaltamento dell’ignomignosa pace di Versailles nonostante la resistenza inglese (che altresì veniva vista come popolo fratello…). Il problema era rivolgersi al Lebensraum a fronte di una alleanza con il bolscevismo.
Si rese necessaria una forzatura ideologica interpretando la russia comunista come un prodotto internazionalista giudeo,forzatura come accelerazione dei piani di invasione dell’est di fronte alle fatiche dell’Armata Rossa in Finlandia. Il dirigismo economico perpetrato in realtà rendeva paradossalmente omologhi entrambi i regimi. Non solo: sia la dittatura del proletariato che la Welthanshauung procedevano ad una omologazione totale delle classi sociali. In questo modo il regime nazista accentuerà al massimo la problematica razziale,proprio perché resosi conto di una guerra portata entro una profonda contraddizione in termini. (Certamente le linee del Mein Kampf non davano addito a dubbi,ma nella realtà era innegabile una comunanza tra i regimi: comunanza che si esplicava incredibilmente alla Mostra Internazionale di Parigi. I monumenti dei relativi padiglioni infatti risultavano identici nella forma !!).
Lo scontro voluto da Hitler – è da sottolineare questo passaggio,Stalin infatti non aveva la minima intenzione di sovvertire l’alleanza – si risolverà a favore dei russi,che nel maggio 1945 si innestavano nel cuore dell’Europa,battendo sul campo il nazismo. Questo risultato verrà salutato dallo stesso Hitler come “naturale”,rimanendo per questo estremamente coerente ai dettami eugenetici che muovevano il suo pensiero: i russi si erano cioè dimostrati “razzialmente” superiori (da qui la successiva evoluzione del nazismo che entrerà materialmente nell’alveo dell’autodistruzione).
A quel punto,quasi immediatamente,scoppierà il conflitto tra capitale internazionale e comunismo russo bolscevico che si concluderà a favore del primo NON per una vittoria sul campo,ma perché la morte si porterà via Stalin nel 1953.

IL DISASTRO DEI COMUNISTI NELLA GERMANIA ANNI TRENTA

Repressione poliziesca,individualismo della società dei consumi avevano frantumato la società: così chi aveva sotto la depressione spingeva per averne sempre di più a scapito di chiunque . A sinistra dello spettro tedesco si agitavano diverse anime che spesso miscelavano aspetti di destra e di sinistra. I lavoratori si dividevano entro 4 sindacati: il socialdemocratico ADGB, il comunista RGO,il cattolico DGB e l’Hirsha-Dunker. Socialdemocratici e comunisti si scontravano violentemente tanto che i comunisti stigmatizzavano i primi con l’epiteto di “fascisti”. Non solo: all’interno del COMINTERN i nazisti venivano rubricati come nemici di second’ordine coi quali si poteva arrivare ad una occasionale collaborazione!
Fanatismo fino al sacrificio? Anche i nazisti si sacrificarono e molti comunisti che scamparono ai lager ci misero poco a fare lo stesso una volta che l’armata Rossa metteva tutta l’Europa orientale sotto il suo calcagno. Non basta solo la tenacia e la disciplina per giustificare le azioni. Il fatto grave era che i comunisti degli anni trenta di Germania,Inghilterra ,Francia non erano “EUROCOMUNISTI” ,in grado cioè di pensare con la loro testa,ma moscoviti al cubo,emotivamente succubi di Mosca. Una incredibile contraddizione per chi si considerava scientifico. Eppure sette membri esuli del politburo tedesco,41 su 68 capi della KAP rifugiatisi a Mosca,furono massacrati dalle purghe che investirono i partiti comunisti esteri ed il COMINTERN. Tutti pensavano a contadini abbronzati ed a nerboruti metallurgici ben felici di ubbidire ai nuovi zar e dall’altra parte spingevano il proletariato ad una feroce dittatura. Stirngendo stringendo si finiva per individuare nei comunisti dei settari sotto psicosi d’assedio da parte di socialdemocratici,deviazionisti trotzkisti,capitalisti internazionali e Internazionalisti tout court. Morbosamente legati all’idea di nazismo come “trovata dei padroni”,ad una concezione economicista del funzionamento sociale e ad un’idea deterministica della storia,i comunisti NON si resero conto della potenza irrazionale del nazismo,buttando colpevolmente a mare alcune precedenti più sottili analisi del fascismo italiano. I comunisti continentali erano brutalmente amorali e la loro superiorità la spacciavano con elucubrazioni viste come idee troppo profonde per essere capite,unita ad una illimitata disponibilità a perdonare quello che accadeva a Mosca,adottandone le sue strategie nel nome di miglioramenti della condizione umana proiettati in un futuro imprecisato. Così,presagendo un fascismo evanescente,ed una rivoluzione imminente,i comunisti si aggrapparono parossisticamente al partito,sicuri,una volta che il grosso capitale avesse voltato le spalle alla bottega,che sarebbe esplosa la rivolta. Come ovvio esisteva un errore d’analisi di partenza- quel HIC ET NUNC- ed ad esso si aggiungerà l’altrettanto catastrofico centralismo democratico ,catastrofico per un partito in clandestinità che voleva coniugare ad esso l’agitazionismo. Liste di iscritti,raccolta fondi,elenchi di comunisti trotzkisti fecero la fine di migliaia di persone una volta che finirono in mano alla Gestapo. Sarà un setaccio senza precedenti nel quale tutti furono sacrificati per preservare il morale di una base sempre più ristretta. I sovietici dal 1934 avevano cambiato strategia nella politica estera concedendo un legame con borghesi socialdemocratici,tuttavia i contatti precari con i dirigenti in esilio non permettevano il cambio di tattica. Democrazia e nazione erano rientrati nel lessico e l’entrismo attuato dalla dirigenza sovietica aveva lo scopo di sfruttare il malcontento operaio che serpeggiava nel fronte tedesco del lavoro. Operazione tuttavia inutile perché l’entrata nel Fronte significava bollare conosciutissimi comunisti come collaborazionisti ed altresì significava subire la simmetrica infiltrazione della Gestapo. L’incudine dell’efficientismo competitivo ed il martello degli effetti salariali della specializzazione erodevano altresì la solidarietà operaia. Il risultato era che la propaganda comunista si traduceva in fastidio. La pesantezza della GPU e le purghe non li facevano propriamente degli ideali ideali .La stessa brutale condotta sovietica pregiudicò l’entrata nel Fronte del Lavoro. A Mosca pensavano quindi che si dovevano arrangiare per fatti loro e così ecco il Patto Ribbentrop – Molotov del 1939. I comunisti soffocati dal moscovismo,dalla loro condotta centralizzata,credevano veramente che Hitler avesse liberato i militanti permettendo al KPD di uscirne fuori quasi legalmente. Negli ambienti anti nazisti conservatori il patto dava conferma all’idea di due regimi alle estremità di un fero di cavallo. In Germania il crollo del setaccio comunista ,più che per merito del patto,si deve ad un ridimensionamento nei numeri assai marcato,tale da destinare gli agenti della Gestapo a cacciare omosessuali,framassoni ed ebrei. Nel corso del conflitto ci saranno delle colone personali,come quelle dell’ex freikorp ROMER (ghigliottinato a Brandeburgo da Friesler nel 1944) ma sostanzialmente l’organizzazione comunista era stata liquidata.
Anche il gruppo dirigente socialdemocratico interpretò erroneamente l’ascesa del nazismo. In ogni caso,contrariamente ai comunisti,iniziarono l’opera di propaganda al di fuori dei confini del Reich. Non solo. Chi rimaneva all’interno si ritirava dalla vita politica. In questo modo la capacità di sovversione dei socialdemocratici variava da luogo a luogo: A Brema,ad esempio,i portuali dell’AG Weser esasperarono a tal punto gli agenti della Gestapo da suggerirne la loro ghettizzazione. Migliore risultava l’opera di ricostruzione sindacale. Posizionata all’estero si mise in contatto con gli attivisti in Germania. Questa rete risulterà essere assai consistente,tanto da andare a diventare soggetto di riferimento per gli ufficiali riunitisi intorno alla figura di BECK per la realizzazione del colpo di stato anti-hitleriano.




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