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BaCorr
Utente iniziale
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Posted - 05/02/2004 : 23:22:10
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Visto che parlate di Lotta Comunista segnalo un comunicato (reperibile anche su indymedia).
Domenica 25 gennaio si doveva svolgere a Genova, presso la Galleria Leonardi Idea in piazza Campetto, una riunione di discussione indetta per inviti, e dunque privata, dalla Graphos e dal Circolo di Studi Politici Antonio Labriola sul tema della guerra contro l’Iraq. La riunione era convocata per le 10 della mattina. Poco prima che iniziasse e che venisse aperta la sala in cui doveva tenersi, al citofono della Graphos, che ha sede in un palazzo adiacente, alcune persone, qualificandosi come membri di Lotta Comunista, hanno chiesto di parlare con il direttore della casa editrice, Corrado Basile, chiedendo che scendesse in pazza. Giunto nel portone, Basile è stato aggredito al grido di «sporco fascista» e «neonazista», con riferimento all’interpretazione di sinistra del revisionismo olocaustico di cui la Graphos si fa portatrice, riferimento che gli assalitori hanno reso esplicito. Possono testimoniarlo alcuni dei giovani che dovevano partecipare alla riunione ed erano giunti nel frattempo, accolti anch’essi a insulti, calci e spinte. Sulle prime abbiamo pensato che la ventina di energumeni presenti nella piazza appartenessero al Betar, nota organizzazione paramilitare sionista (usa a compiere azioni simili in Francia), e che il nome di Lotta Comunista fosse usato come copertura. L’ipotesi non era tanto peregrina anche alla luce della campagna di recente orchestrata in Italia, per due mesi, dai sostenitori di Sharon contro la Graphos, sia su Internet (utilizzando tre sgangherati centri sociali dell’area milanese), sia a mezzo stampa (ultimo episodio un articolo del quotidiano «Libero», pieno di menzogne e di calunnie). Alla nostra dura reazione verbale – unica possibile, vista la preponderanza delle forze della squadraccia schierata in piazza – e alle richieste di chiarimenti su chi fossero realmente i suoi componenti e che cosa stesse succedendo – richieste che non potevano essere eluse, data anche la presenza nell’area di persone che non c’entravano nulla e che erano state direttamente spaventate dagli energumeni –, colui che mostrava di essere un dirigente ha rivendicato, alla presenza di testimoni, l’appartenenza della squadraccia stessa a Lotta Comunista, la quale avrebbe dato disposizione al proprio servizio d’ordine di impedire la riunione prevista, in quanto avrebbero dovuto parteciparvi elementi già facenti parte dell’organizzazione e in dissenso con essa. Nel frattempo, insulti, minacce e vie di fatto sono continuati nei confronti di coloro che affluivano verso la Galleria per partecipare alla riunione e nei confronti dello stesso presidente dell’Associazione ospitante. Il passare del tempo, l’apertura di qualche negozio, la frequentazione normale della piazza, il logorio imposto dal confronto polemico hanno creato un certo imbarazzo tra i membri di Lotta Comunista (molti dei quali sono stati identificati per nome e cognome dai nostri compagni). Gli assalitori hanno reiteratamente dichiarato di essere «operai dell’Ilva» mandati a eseguire un ordine – forse per affermare con ciò di essere «brava gente», perciò stesso autorizzata a comportarsi come vuole in totale impunità. Infine, essi hanno effettuato una telefonata con un cellulare, alla conclusione della quale hanno emesso un ordine di smobilitazione. Erano circa le tredici. Prima di redigere questo comunicato la Graphos ha chiesto chiarimenti alla direzione di Lotta Comunista, nella persona di Renato Pastorino, responsabile cittadino dell’organizzazione. Non sappiamo se questa richiesta sia arrivata a chi di dovere. I chiarimenti finora non ci sono stati. Fin qui, i fatti. I metodi impiegati da Lotta Comunista sono inaccettabili nell’ambito di quella sinistra non convenzionale della quale essa, peraltro, da sempre dice di far parte, ritenendo addirittura di avervi un ruolo di punta. Tale ruolo di punta, ammesso che se ne possa parlare, potrebbe però essere affermato solo sul terreno del confronto politico e non facendo ricorso a pratiche intimidatorie e gangsteristiche, che fanno pensare a quelle impiegate dagli stalinisti contro i rivoluzionari durante la guerra civile spagnola. Chiediamo a tutte le forze, organizzate o meno, che ritengono di far parte della sinistra non convenzionale, di stigmatizzare il comportamento di Lotta Comunista, che è arrivato all’aggressione contro la Graphos e contro il Circolo di Studi Politici Antonio Labriola. C’è una ragione di più per stigmatizzare il comportamento di Lotta Comunista. Essa infatti mostra di non considerare accettabile, per la propria presenza politica, il fatto che elementi dissidenti, non più appartenenti al gruppo stesso, anziché dissolversi in una inconsistente nuvola di «cani sciolti», pretendano di esercitare il proprio diritto prendendo parte alla politica attiva e organizzandosi a questo fine nella forma da essi considerata la più confacente. È necessario che Lotta Comunista si persuada che non è nei suoi diritti e nella sua possibilità fare a Genova e altrove il buono e il cattivo tempo. Sarebbe importante che i dirigenti del gruppo, di qualsiasi livello, assumessero in questo senso un preciso impegno, conformemente alle regole che dovrebbero vigere nei rapporti tra organizzazioni, grandi o piccole che siano, tendenti a scopi analoghi, nonostante le normali divergenze, anche profonde, che possono esistere sul piano teorico, politico e organizzativo.
Graphos Circolo di Studi Politici Antonio Labriola
Modificato da - BaCorr il 02/09/2004 19:34:54 |
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UgoGenova
Utente iniziale
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Posted - 09/02/2004 : 19:30:31
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Ho letto il comunicato che di BaCorr pubblicato. Siamo alle solite, anche a Milano in seguito alla scissione di Pagine Marxiste Lotta comunsita ha reagito in quella maniera. Poteva però precisare che anche il Circolo di studi è fatto da usciti da lotta Comunista. Cosi si spiega tutto anche senza il Betar (penso sia sionista). se un partito è scienza il resto è ignoranza da qui la dittatura della scienza: ma che volete essere per l'ingoranza? L'ignoranza è di per se un attacco alla scienza anche quando non se la caga neanche, ovvio quindi che "per non andare al rogo" ci mandino gli altri a patto che non siano ignoranza e pregiudizio personificati (chiesa cattolica) ché in tal caso .... inchini e reverenze. Insomma aspettatevi il peggio riuscirannoa cadere anche più in basso. Saluti.
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 10/02/2004 : 12:00:25
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Che dire?Pugni,zuffe,al grido "sporco nazista"... Compagni,voi dite di essere stati degli aderenti a "LOTTA COMUNISTA", e quindi sapete cos'è.Anzi,alcuni di voi,sono stati dei compagni molto attivi,dei "funzionari". Abbiamo,sabato 7 febbraio,celebrato a Milano,il trentesimo anno dalla creazione dei circoli operai. Il teatro era pieno. E' inutile che vi dica cosa significa tutto questo. Avete voi dei circoli,potrete voi fare tra trent'anni la stessa cosa?
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UgoGenova
Utente iniziale
8 Posts |
Posted - 12/02/2004 : 18:27:17
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Spiacente Isidoro ma non stato in Lotta Comunsita. In trent'anni, grasie al progresso, riempiremo non un teatro ma un cinema, almeno è più divertente. Resteremo dunque senpre, con voi, dietro Islam, cattolici, ecc. che empiono piazze strade? Contento tu conrenti tutti. Ciao.
Edited by - UgoGenova on 02/12/2004 18:30:39 |
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 13/02/2004 : 21:09:08
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Si potrebbe,tutti quanti,riempire un uno stadio,come fanno i testimoni di Geova... I numeri,le statistiche,vanno interpretate. In un periodo, come questo, di apatia della classe operaia,è inevitabile raccogliere pochi militanti.Quello che conta oggi,e nel prossimo futuro,è costituire un gruppo,un'organizzazione,un partito insomma,che sia l'avanguardia della classe. Qualità,quindi,prima di tutto:ed è proprio in periodi storici come quello che viviamo,periodo di conformismo e inerzia,che meglio si selezionano i quadri e i militanti. LOTTA COMUNISTA,da sempre e in modo coerente,va contro corrente:la scienza marxista non tollera deroghe alla teoria ed alla pratica,ci si deve schierare e basta. Si potrebbe avere "visibilità"nazionale partecipando al cretinismo parlamentate,accodarsi alla massa dei pacifisti e antiglobal al grido viva l'Europa,maledetti americani... Tutta ideologia,e neanche nuova:meglio restare marxisti,pochi magari, ma coerenti con lotta di classe.
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UgoGenova
Utente iniziale
8 Posts |
Posted - 18/02/2004 : 20:01:17
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Certo, certo. Tutta aria fritta. Frasi fatte. Dimostrare prego di essere avanguardia, di essere "scienza". Chi è che può disi avanguardia? Chi può dire di dedenere la scienza? Certo non coloro che dichiarano, a se stessi, esistente ed operante l'imperialismo europeo (su questo si sono scissi quelli di 'Pagine Marxiste')? Certo non coloro che hanno sostenudo che l'Italia non sarebbe mai entrata nell'euro. Eppure lo fanno, oltrettutto dichiarandosi scienza, e proclamando la dittatura della scienza ... senza deroghe. Platone in poi tutti gli idealisti hanno sostenuto un "governo" della "scienza", cioè degli "siensiati". I materialisti invece la adoperano, ne fanno strumento, cioè non vi sottomettono, normalmente per dimostrare di aver avuto rgione anche quando l'altri ritenevano impossibile ciò. 1 volta, 2 volta, 3, 4, 5, 6, .... alla fine la sienza vince. Qui invece, solo per esempio 1 volta hai avuto torto (Genova punta avanzata..) 2 volta avuto torto (crisi squilibrio mai arrivata) 3 volta torto (salario ... nodo politico) 4 volta torto (indebolimenti relativo imperialismo italiano) 5 volta torto (italia non entra in euro) 6 volta torto (Francia Germania esprimono linea politica esistente imperialismo europeo) ecc. ecc. Voi siensiati???? 
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 19/02/2004 : 01:01:28
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Compagno,ti chiamerò così,dici che la scienza deve dimostrare,ma credo invece che la scienza non debba dimostrare nulla:sono le teorie,che se scientifiche,debbono essere dimostrate. Una teoria è scientifica se è verificabile.La dialettica teoria-pratica,è il mezzo con cui avviene la verifica.La formulazione di teorie politiche che spiegano i movimenti storici generali e particolari,danno una strategia di azione pratica generale e particolare. Se c'è un errore nella teoria,ci sarà un errore nella pratica,nella pratica politica. E'un concetto fondamentale quello che,con continui aggiustamenti,si giunge alla definizione di una teoria valida,e quindi di una pratica efficace. La storia del marxismo è piena di esempi in proposito,come per la scienza in generale. Quello che voglio dirti è che sarà la pratica politica che dimostrerà le tesi,sarà il "tempo"a dar ragione o torto. I fatti hanno la testa dura.
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obermann111
Utente (2)
 
30 Posts |
Posted - 20/02/2004 : 17:56:03
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Sopra il fatto come dimostrazione scientifica,Popper ed Heisenberg hanno ribaltato questa affermazione. Il primo,partendo dalla Relatività di Eisenstein ha affermato che la scientificità di una teoria sta nella sua fallibilità,nella sua smentita ( e non a caso Marx sta ritornando in auge proprio ora,più di quanto lo era in epoca "bipolarista"); il secondo in fisica ha introdotto il principio di indeterminazione che parte dall'assunto che un fatto muta la sua sostanza con la sua semplice osservazione.
Davide
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 21/02/2004 : 23:28:21
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Fallibilità e verificabilità,credo,in questo caso,siano sinomini:bisogna "verificare" la fallibilità. La tesi di Popper può essere,a mio parere,intesa in questo modo:ogni ipotesi,per essere scientifica,deve avere al suo interno asserzioni che permettano la sua confutazione:ipotesi inconfutabili,non sono ipotesi scientifiche.Accanto a ciò,l'ipotesi,deve permettere di fare "osservazioni"non ancora fatte,e spigabili coerentemente con l'ipotesi stessa.Confutabilità e previdibilità,sono per Popper,le carattestiche di ogni ipotesi scientifica.Popper,parla sempre di ipotesi,intendendo,che la conoscenza scientifica,non essere che provvisoria ed in continuo aggiornamento. La posizione di Popper non è nuova,anzi.La storia della conoscenza scientifica è colma,implicitamente,di tale tesi.Il materialismo dialettico,e quindi il marxismo,hanno esplicitamente sviluppato questa teoria della conoscenza scientifica.Per Marx,l'atto del conoscere è un atto pratico:tentare di conoscere solo in modo astratto,non ha senso,è pura scolastica.Non c'è soluzione di continuità tra teoria e pratica:c'è unicamente un continuo scambio dialettico.Qundi per il materialismo dialettico,non sono i fatti che devono essere spiegati,ma i processi che legano tra loro i fatti.I processi sono dialettica,sono tra loro sinonimi. Popper dice:le nostre asserzioni sulla realtà,sono tutte ipotesi.Marx va oltre:la realtà c'è,e non c'è possibilità di evitare il confronto con essa. La realtà c'è,essa è costituità da insiemi di fatti,questi insiemi sono i processi. Il principio di indeterminazione di Heisenberg ,è interpretabile solo alla luce della dialettica:vi è interazione tra osservatore e processo osservato,si influenzano a vicenda.Lo scienziato,non è spettatore passivo,ma anch'esso è influenzato dal processo storico da lui vissuto,che lui stesso tenta di spiegare:si alterano i fatti,perchè si è all'interno dei processi che legano tra loro i fatti stessi.
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obermann111
Utente (2)
 
30 Posts |
Posted - 24/02/2004 : 14:40:24
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Benissimo,così risolviamo Popper,che poi a sua volta aveva attinto ad Einstein solo che quest'ultimo non era un filosofo...... Rimane però Heisenberg,il maledetto Heisenberg come lo fagocitiamo??
Davide
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obermann111
Utente (2)
 
30 Posts |
Posted - 24/02/2004 : 14:51:55
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mi scuso per l'aggiunta,non è mia intenzione monopolizzare la discussione,ma si rende necessaria per concludere il concetto su Heisenberg: parli di interpretazione attraverso la dialettica. Il problema è che l'interpretazione non è univoca e quindi di per sè non può esserci solo ed unicamente la dialettica a spiegare una indeterminazione,perchè l'indeterminazione può essere tautologica,ovvero un fatto confutato,quindi scientifico - percorrendo la tua definizione di Popper - non spiegabile.
Davide
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 25/02/2004 : 16:32:54
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Per Popper,non ci sono spiegazioni definitive,mai.Egli è un kantiano e di conseguenza la realtà è per lui un noumeno,un'entità inconoscibile.Per Marx,invece,quello di noumeno,è una categoria gratuita e inutile:la cosa in sè,è qualcosa di determinato "storicamente",di conosciuto per quello che sappiamo in quel momento, che conosciamo perchè ci è dato di sapere dalla pratica in senso lato:non c'è nulla l'al di là,perchè non c'è un di qua,non c'è cielo e una e terra divisi. La dialettica conosce i processi,i fenomeni che possiamo sperimentare, non entità astratte.Per Heisenberg,il tentativo di determinare esattamente la velocità o la posizione di una particella,genera un errore:si può essere precici solo in uno dei due casi,cioè,o si calcola esattamente,la velocità,o la posizione della particella.Credo, però,che il problema della vera velocità,o della vera posizione,sia un falso problema.Primo perchè la teoria della fisica,spiega l'insieme dei processi fisici,ed è assurdo spiegare la fisica di una particella isolata da tutto il testo:non esistono processi "puri",ma si possono fare "comode" generalizzazioni dei fatti.Secondo,se si ha una visione dialettica della realtà,non potrà stupire,come credo di aver spiegato,se un processo viene influenzato dall'esperienza,anche se questa è fatta in modo formale in laboratorio:non c'è una realtà fuori dall'esperimento,e una realtà fuori,c'è la realtà che si svolge dialetticamente,"noi" siamo il processo fisico.Quello che si suppone indeterminato,non è l'evento fisico,ma la nostra esperienza,che è in continuo divenire.
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peppe
Utente iniziale
4 Posts |
Posted - 28/02/2004 : 20:28:09
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Scusate compagni, ma io sono un povero comunista che scrive dalla Sicilia, per cui non so dirvi nulla su quanto accaduto a Milano ed a Genova. Però vorrei tornare sul tema relativo alla questione mediorientale. Premetto che il mio rispetto verso la religione ebraica ed il popolo israeliano è totale, guardo con vivo interesse l'evolversi della democrazia israeliana, ma sono preoccupato per la situazione in questi ultimi giorni, visto che Sharon ha deciso di abbattere solo una parte del muro, che dovrebbe separare israeliaini e palestinesi, in funzione antiterroristica. Sono profondamente contrario alla costruzione del muro, perchè sarebbe un'ulteriore sprone agli estremisti palestinesi ed israeliani, a continuare a massacrarsi a vicenda, come avviene ormai da tanti, troppi anni. Unione Europea, Russia, Stati Uniti, cianciano da anni sul da farsi, ma intanto semplici cittadini israeliani e palestinesi continuano a morire. Lancio una modestissima proposta: perchè ad esempio, non è stata creata una polizia antiterrorismo congiunta israelo-palestinese? perchè non è stato mandato un contingente Nato o sotto l'egida dell'ONU che separi le due nazioni in lotta? Forse perchè qualcuno in entrambe i campi vuole che la situazione resti tale, tragicamente tale? A voi compagni la risposta. Ciao Peppe
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 29/02/2004 : 21:25:08
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Il muro in palestina...vi ricordate quando cadde il muro a Berlino? Nella storia sono stati costruiti molti muri,molte barriere che avevano lo scopo di fermare qualcuno o qualcosa.Che fine hanno fatto? Arginare con queste dighe le piene della storia,del movimento storico, non è possibile. Ritornando al muro in Palestina,direi che va giudicato per quello che è:la sconfitta del primato della politica.Parlare di legittimità o meno del baluardo,non è cosa seria,anche perchè nessun governo che conta ,dall'Eupopa,agli USA,ha nei confronti del conflitto isdraelo-palestinese,ha la coscenza pulita.Il medio oriente la lotta tra le diverse fazioni della borghesia araba non è certo terminata con la caduta del dittatore di Bagdad.Anzi,l'Iran ne approfitterà quanto più possibile:da stato canaglia il paese di komeini,stata diventando per l'Europa un serio patner commerciale che politico,insomma prenderà il posto dell'Iraq.Con la differenza che però lì gli interessi americani sono molto meno tutelati.Isdraele esiste ma non è una entità reale,ma una emanazione degli USA.Di conseguenza tanto più sarà debole l'Ameri ca tanto più lo sarà isdraele.
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peppe
Utente iniziale
4 Posts |
Posted - 01/03/2004 : 12:41:41
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Caro compagno Isidoro, sono d'accordo con Te su tutto, aggiungo solo ricordando come Te il muro di berlino finalmente caduto nel 1989, mentre oras abbiamo a che fare con quello tra Israele e Palestina. Solo che non ho forse colto il significato dele tue affermazioni a proposito di Israele e USA. Quindi, per capirci meglio, ti pongo una domanda: Ma Israele non nacque nel 1948 , primo presidente Ben Gourion, dopo la lotta dei partigiani ebrei contro la occupazione britannica? Ma al contempo ribadisco,non sarebbe giusto mnandare caschi blu dell'ONU, ma un contingente serio di almeno diecimila uomini per frapporli alle fazioni in lotta, nle frattempo favorendo la creazione di una polizia antiterrorismo congiunta israelo-palestinese? Ma l'Unione Europea, Russia e Usa, che cosa aspettano ancora per risolvere questa annosa questione, che rischia di far cadere il mondo intero, andando avanti di questo passo nell terza guerra mondiale? Ciao a tutti Peppe
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isidoro
Utente (1)

20 Posts |
Posted - 01/03/2004 : 21:19:30
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Vorrei continuare il discorso. Per quanto riguarda l'intervento dell'ONU,credo che non ci siano possibiltà,sia per il veto degli USA,sia per il diniego di Israele. Una polizia mista,è una vera e propria chimera,anche perchè la collusione del governo palestinese con i gruppi terroristici è totale: Israele preferisce,a ragione,intervenire da sola,ed al limite pagare qualche doppiogiochista.Il conflitto in quella regione è senza dubbio una guerra.Insisto nel dire che,la distinzione tra guerra "convenzionale" e terrorismo,in questo caso come in altri avvenuti nella storia,è completamente artificiale.Nessuna definizione di terrorismo si può discostare da quella di guerra,e lo si può dimostrare facilmente.Di solito il terrorismo ha come vittime,dei civili,o dei militari che non sono schierati su un fronte definito:il fronte è il centro urbano,nella maggior parte dei casi.Ma se allora l'obiettivo risulta essere il civile,non può esserci distinzione tra terrorismo e guerra moderna,perchè da sempre,e a maggior ragione negli ultimi 100 anni,la maggioranza delle vittime nei conflitti è costituita da civili,a volte anche lontanissimi dal fronte.Il terrorista è un "militare" con equipaggiamento scarso,perchè dispone di mezzi finanziari di scarsa entità,il chè vuol dire ,essere l'agente di un gruppo politicamente debole.Lo stato può disporre di ben altri mezzi per armare un esercito,e lo fa,facendo politica in modo completamente diverso.E'il caso palestinese,e del terrorismo islamista in genere,ma di tutti quei gruppi,ETA,BR,anarchici,neofasciti,che sul piano della lotta politica hanno già perso.(continuo)
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raes
Utente (2)
 
37 Posts |
Posted - 13/04/2005 : 20:35:12
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il punto non è il numero degli iscritti ma la violenza per impedire un dibattito
alberto.dinucci |
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