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obermann111
Utente (2)

30 Posts

Posted - 21/04/2004 :  12:47:27  Show Profile  Visit obermann111's Homepage  Reply with Quote
Da una famosissima frase dell'Aretino,posto questo mio messaggio a suo tempo inviato alla segreteria DS..... In questo forum lo scopo è di reindirizzare le tensioni delle "polemiche" da e per Lotta Comunista verso una argomentazione recente. Purtroppo l'eccessiva tesi lavorista potrà far storcere il naso ai cultori della Composizione di classe (del tipo Berardiano....),sono curioso di sapere quale è la posizione dei bordighisti e degli internazionalisti in genere in merito alla mia esposizione:



Senza produzione industriale e senza una poderosa e massiccia politica dei redditi,qualsiasi riforma del lavoro è destinata a scorporarsi in una infinita fiumara di disoccupazioni settoriali e specialistiche. E’ assolutamente inutile rendere flessibile il posto di lavoro se poi chi ne usufruisce ricava un salario ed uno stipendio strettamente necessari alla sopravvivenza. Se mancano i soldi è chiaro che la gente non compra e se non acquista il risultato sono giacenze infinite,svendite e blocco di produzioni che premono sopra le aziende che destrutturato maggiormente e incitano ancora di più alla flessibilità. I numeri parlano chiaro : l’Italia va deindustrializzandosi. Nonostante la tanto sbandierata flessibilità ,si smantellano interi segmenti industriali per poi impiantarli nell’est e nell’estremo oriente. Non solo i prezzi non scendono,la robotizzazione e la tecnologia non funzionano come contro altare all’abbattimento dei costi. Il rifiuto a ricercare energie alternative costituisce altresì il colpo finale ad una economia che arranca pesantemente. La globalizzazione della guerra –sempre più strisciante – è un ulteriore costo in vite umane che non ammette più deroghe ad una svolta il più possibile a favore dell’uomo ed a discapito dei numeri dei vari trattati internazionali. La psicosi del rapporto debito-pil,della inflazione e della tenuta monetaria,ha come riscontro una crisi che non vede una via d’uscita. Così facendo alle persone è stata tolta anche la speranza: l’inquinamento va accentuando la desertificazione che porta interi popoli a muoversi verso “aree” “verdi “( Europa,Nord-America,Australia). Il risultato è un flusso inarrestabile che scatena fortissime tensioni tra l’immigrato e chi occupa l’ultimo gradino sociale delle società ospitanti. La depressione accentua l’irrazionalismo ed il comportamento deviato,nonché la cristallizzazione dei ceti più abbienti che bloccano le società impedendo una osmosi necessaria per poter assorbire l’immigrazione. Il così detto lavoro sommerso con la legge 30/2003 è stato sostanzialmente legalizzato e quindi siamo di fronte ad una contraddizione in termini quando si parla di “sommersione”.
Lo dimostra il fatto che sorgono a pioggia Istituti di credito al consumo per l’elargizione di piccoli crediti proprio per chi non può vantare “l’antico lavoro sicuro”. Tuttavia si tratta di tagliole che dipanano nel tempo i debiti che una moneta svilita non fa altro che appesantire a causa del crollo del suo potere d’acquisto. Continuano a crescere speculazioni e mercato dei derivati,un complesso piano finanziario che sta alla base non solo delle pezze d’appoggio bancarie,ma anche di questa “catena” microcreditizia; una piaga così vasta che incredibilmente non viene recepita da nessuna opposizione. Dall’irruzione del lavoro intellettuale si sarebbero dovuti ricavare benefici sociali immensi,svincolando la persona dalla ripetitività e dal legame fisico ad un posto meccanicista alienante e degradante. Così non è stato. Il passaggio epocale del 1979 con l’irruzione dell’immensa deregulation industriale è stato stornato scaricando sulla società costi (prepensionamenti,pensioni baby,cassa integrazione…) che invece dovevano essere assunti dalle grosse aziende. La teoria della difesa del posto di lavoro non ha impedito esternalizzazioni e dismissioni che sono sotto gli occhi di tutti. Quello che si è continuato a difendere è stato l’interesse del singolo manager,dell’imprenditore e la colossale fuga di capitali all’estero (vedi Parmalat) ,una marea gigantesca di danari che oggi servirebbero per rendere meno dura la crisi.

Davide


Admin
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124 Posts

Posted - 30/04/2004 :  18:25:12  Show Profile  Reply with Quote
Ciao Obermann.
Sulla tua partecipazine al 30nnale di LottaCom non vedo alcuna questione. Ognuno ripone l'attenzione su ciò che ritiene utile. Anzi, ricordo a te ed anche agli altri, che è in lenta gestazione l'idea, visto l'interesse, di fare un forum su lotta comunista. Ho già chiesto che fossero inviati pareri non pubblici, via email, ve lo chiedo ancora. Un buon numero di coloro che si sono espressi si è dichiarato favorevole.
Ciao.
Carlo.


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