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•   2009 - Breve nota contro le "nazionalizzazioni" e difesa del posto di lavoro.
•   2 - Breve critica del "salario differito"
•   3 - Lavorare meno, lavorare tutti
•   4 - Renzi, disoccupati, precari e forco-grillini
•   5 - Oltre i facchini, oltre il facchinaggio, oltre tutto.
•   6 - Dal salario indiretto a quello differito la cui "difesa", significa di fatto difendere lo statalismo, riesumare il secondinternazionalismo.
•   7 : Virus globale, riscaldamento virale, Covid 19: Dal virus alla crisi la Pandemia vela le responsabilità capitalistiche della disoccupazione a venire, della crisi, dimostra anche però che questo Stato preserva innanzitutto il capitalismo.
•   8 : Virus green, riscaldamento geopolitico, Covid 19: Dal virus alla crisi la Pandemia vela anche, trasformandole in necessità, le presunte soluzioni che l'una contro l'altra le varie potenze appronteranno intensificando la reciproca lotta, sono necessità imperialistiche coperte d'ideologia green e di salvezza della terra, ma le cui conseguenze saranno pagate dal proletariato se non saprà recuperare il suo naturale internazionalismo.
•   9 : Virus italico, Covid 19 (Sars-Cov-2 ): La nota si sofferma anche sui vaccini, dato l'anno passato dall'inizio della "pandemia". Ribadiamo comunque l'auspicio che dalla resistenza operaia all'uso capitalistico della pandemia sorga una nuova coscienza comunista nella classe operaia. Uso con cui s'illudono possano risolvere una crisi che ha salde radici nella natura stessa del capitalismo.
•   10 : Tre facce della stessa medaglia: La nota si sofferma sulle cause originarie dalla crisi capitalistica ma affronta anche temi più immediati, sempre in evoluzione, quindi brevemente anche sulla repressione del governo Meloni surrogante le esitazioni grilline di Draghi non solo sposando la NATO ma anche avviando una propria "restaurazione dell'ordine interno". Non solo perseverando sul caso Cospito ma anche sugli immigrati però qui non citati.
•   11 : Opporsi alla guerra: La nota ribadisce quanto affermato nelle note precedenti aggiornandone al possibile e brevemente il contenuto. Si sofferma però, sia pur altrettanto brevemente, sulla necessità di opporsi concretamente alla "guerra imperialista" anche nell'immediato e non solo sul piano dei "principi" per quanto sacrosanti siano.
•   12 : "Lenin, imperialismo e imperialismo". Il tentativo di definire non imperialista la Russia di Putin, non rientrando questa nei caratteri definiti da Lenin, significa solo opporsi a Lenin stesso ed alla sua opera sull'imperialismo. Aggregare al massimo l'opposizione alla guerra non potrà mai giustificare il mancato rispetto del marxismo, un cedimento all'opportunismo. Ma il ritardo nel concludere la guerra in Ucraina, evidenziando l'indebolimento relativo degli USA, ha anche reso possibile l"apertura di nuovo fronte di guerra in Palestina, ridato forza e possibilità ad Hamas, e riportato alla ribalta internazionale la questione palestinese, in opposizione agli "accordi di Abramo" di ispirazione USA. Un'ulteriore crepa nel dominio del dollaro. Vedremo.
•   13: Se ancora una volta assistiamo ad un genocidio od un olocausto è anche colpa, responsabilità, della diffusa indifferenza astensionista, ritenente di far così un torto al dominante di turno, ai guerrafondai, a chi il lavoro sa solo sfruttarlo a morte, quando invece gli fa solo un gran favore non votando per l'opposizione alla guerra. Opposizione politicamente immediata, ma che non potendo/riuscendo a capeggiare certo dobbiamo sostenere.

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