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Valeria Poletti



•   "Isole nella Corrente"
Una interpretazione del contrasto Iran - USA con l'antimperialismo stalinisticamente ridotto all'appoggio a qualsiasi presunto nemico dell'imperialismo, anche teocraticamente barbaro quale quello iraniano. Manca purtroppo l'internazionale proletaria che possa imporre una prospettiva antimperialista. (La redazione).
•   "Demolizione controllata" non è ancora storia, ma è già surrealtà.
La Poletti sottolinea gli effetti politici della crisi, anche sulla democrazia. Come gli corrisponda il dileguarsi della 'sinistra antagonista', e, sopratutto, il dilatarsi dell'area fascio-comunista. L'ideologia piccolo borghese tende a riunificarsi. Da quella stalinista, che abbiamo definito dell'"imperialismo in un paese solo", a quella fascista antiplutocratica e signoraggista nella totale ignoranza della natura del credito, cui si aggrappano la ex parlamentare 'sinistra' ed i suoi derivati. (La redazione).
•   "L'incendio del Medio Oriente, le connessioni inattese" - dal libro:
"La guerra americana, consegnando il Paese (l'Iraq) alle milizie sciite filo-iraniane prima e alla potestà politica della Repubblica Islamica poi, ha portato l'Iraq a divenire teatro privilegiato dello scontro settario. Dal "caos creativo", caro ai neo-cons, che hanno soffiato sul fuoco delle rivalità confessionali tra sunniti e sciiti per favorire i giochi di guerra - e, in primo luogo, per vincere i resistenti e annichilire l"Iraq - si è passati a una sorta di destabilizzazione assistita (e coordinata) dell'intera regione mediorientale".
•   3/2016 "L'Italia alla campagna di Libia":
La necessità di recuperare un vero internazionalismo
•   12/2017 Libia, flussi di guerra - i militari italiani, i migranti, gli "interessi nazionali": L'Italia elettorale alimenta il proprio intervento in Libia velando d'umanitarismo i propri interessi imperialistici in una gara sempre più cruenta per le popolazioni della cosiddetta periferia da cui non esita neanche a prelevare manodopera a basso costo.
È solo demistificando il "nostro" interesse nazionale che recupereremo un vero internazionalismo
•   12/2017 Lybia, war flows - Italian soldiers, migrants, "national interests"
•   4/2018 "Mal d'Africa" (Italia nella guerra globale):
V. Poletti sottolinea opportunamente come il nemico in casa nostra sia già più che coinvolto in quella che persino il Papa ha definito "terza guerra mondiale". Di fatto è una sollecitazione non tanto al proletariato di casa nostra quanto alla sua "avanguardia".
•   12/2018 "Conferenza di Palermo sulla Libia":
Valeria Poletti (Italia nella guerra globale) rileva nello scontro Italia-Francia sulla Libia, ossia ENI-Total, come il "governo del cambiamento" appoggiato dalla NATO, dagli USA, ma consapevole della propria debolezza, cerchi di neutralizzare ogni interferenza nella prospettiva di un suo intervento militare, diretto od indiretto, oltre la Libia stessa, alimentando cosí la perpetua ingerenza dei cosiddetti "ex colonialisti" nell'area.
•   12/2018 "Passaggio in Libia": Valeria Poletti prosegue il suo lavoro sulla area mediterranea, sulla Libia sottolineando l'ambizione italica di utilizzarne le contraddizioni per aprirsi un "varco" verso l'Africa, verso ogni possibile, determinante, risorsa energetica. Determinante economicamente e politicamente, fonte di ogni possibile conflitto militare le cui spese ricadono e ricadranno sulle spalle del tanto decantato "popolo", di fatto ribadendo la natura imperialista del cosidddetto "governo del cambiamento" rispetto all'illusoria, quanto presunta, sua natura "piccolo borghese".
•   09/09/2018 "Mini Naja": Valeria Poletti denuncia l'unanimità con cui la classe dominante italiana ed il suo Stato capitalistico, impongono leggi di cui i mass media non fanno parola!
Se per le cooperative (??!!) gli immigrati non sono che merce da sfruttare al massimo, per la detta unanimità gli italiani non sono altro che truppa da mandare avanti, avanti a loro che, al riparo dei loro capitali, si guardano bene dall'indossare un elmetto ed impugnare un scudo poliziesco, come stanno facendo fare ai bambini "italiani".
Altro che Salvini! Più o meno democraticamente imbellettati sono tutti salviniani o meglio, Salvini non è che l'escrescenza delle loro natura guerrafondaia ed antioperaia.
•   03/01/2020 "Iraq, Libano, Iran la 'rivoluzione di ottobre', le sollevazioni contro il sistema.":
Nota sulle sollevazioni arabe di fine anno, con una postilla sull'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani su ordine di Trump, e non senza sottolineare come sui possibili esiti potrà pesare l'assenza, il vuoto internazionalista, anche di casa nostra.
•   09/01/2020 "LA III GUERRA MONDIALE È GIÀ FINITA?.":
Il succedersi degli avvenimenti spinge la Poletti ad un'ulteriore nota, ad una sottolineatura dei compiti nostrani.
•   20/03/2020 "Iraq: Rivolta o rivoluzione?.":
Ribadendo, in conclusione i compiti nostrani, la Poletti rileva le contraddizioni medio orientali di formazioni economico-sociali arretrate ma cui è indispensabile l'uso della scienza e della tecnica moderna. Quindi di tecnici e addetti ("detti ceto medio") la cui esistenza stessa mal si concilia con col dominante settarismo nazional/religioso foraggiato dalla rendita petrolifera, dal, "reazionario su tutta la linea", imperialismo mondiale.
Ma solo l'aiuto del proletariato internazionale, nostro, può battere il connubio sovrapprofitto-rendita rendendo le sollevazioni iraniane, irachene e libanesi delle vere e prorie rotture della catena imperialistica.
•   18/12/2020 "Libia: la partita truccata dell'ONU". In Libia intervengono tutti, proprio tutti, anche gli americani grazie all'ONU. Ma la favola della unificazione a venire non è che la coperta che tutti proprio tutti, tirano dalla propria parte e con cui ostacolare ogni aspirazione indipendentista".
•   01/08/2021 "Reazione avversa al green pass":
La Poletti sottolinea l'avversione individualistica al green-pass come una nuova pandemia .
Avversione utilizzata non solo dalla Meloni e da Salvini e dalla restante "destra", ma anche dal governo cui facilitano le misure amministrative, l'uniche che riesca a praticare.
•   3/10/2021 "Kabul: chi tace acconsente.":
La Poletti interviene sul "ritiro" statunitense dall'Afghanistan, rilevando l'incapacità imperialista, della "democrazia", di produrre un qualsiasi progresso. Imperialismo capacissimo invece di perseguire, ad ogni costo, il proprio, esclusivo, profitto.
•   28/03/2022 "Ucraina: guerra a distanza tra Stati Uniti e Russia.":
In Ucraina la pressione della NATO sui confini russi, il suo non considerare la neutralità ucraina, hanno prodotto l’intervento russo (in corso dal 2014). Ma la Poletti ricorda come: "il reiterato rifiuto di Washington a trattare il tema della neutralità concordata e le pressioni americane sui Paesi europei perché si allineassero alla sua guerra del gas penalizzando la Russia abbiano avuto un ruolo determinante nel forzare Putin alla guerra.".
•   28/05/2022 "La NATO un nemico pericoloso.":
V. Poletti interviene sulla guerra in Ucraina confermando quanto appare ormai acclarato da più parti (tranne governo/i coinvolto/i di fatto nel conflitto) ossia una guerra determinata dalla crisi capitalistica riemersa ben dal 2019: DISERTIAMO, è il suo grido! Disertiamo noi facendo disertare gli stage imposti ai giovani studenti al solo scopo di prepararli/predisporli alla guerra per l'egemonia capitalimperialista, per risolvere la crisi a svantaggio del "concorrente" in qualsiasi trincea si trovi. Disertiamo la querra in corso come quelle a venire!!
•   01/08/2022 "Perché opporsi all'invio di armi all'Ucraina.": V. Poletti, sulla guerra in Ucraina, conferma la necessità di non parteggiare per alcuna delle parti. "Invasore" a parte certo la NATO non è da meno: "l’obiettivo americano non è che gli ucraini vincano la guerra, ma piuttosto che questa si prolunghi fino a cambiare gli equilibri politico-economici e militari nell’Eurasia in favore di una riaffermazione dell’egemonia statunitense che veda ridimensionata la potenza cinese. [...] La guerra, infatti, promette di espandersi in Europa coinvolgendo, in primis, i Balcani dove l’influenza di Pechino sta acquistando via via sempre maggiore spazio". Infatti, non si è certo di fronte alla "guerra lampo" prevista all'inizio dai mass-media italioti.
•   20/10/2022 "Istruiti per la NATO.":
V. Poletti, già intervenuta nel 2019 sull'argomento, lo aggiorna essendone aumentata l'importanza dalla guerra in Ucraina. Uniamo le lotte contro l'imperialismo, contro le sue reciproche guerre innanzi tutto in Italia (il nemico è in casa nostra), difendendendo alunni e studenti non solo dagli stage ma anche e sopratutto dall'educazione militar-soldatesca , dall'opera di predisposizione a divenire carne da cannone.
Difendendoli sopratutto dal silente, disarmante "pacifismo" ignavo della cosa da sempre ma anche e persino durante una guerra!!!.
•   28/03/2023 "Il costo sociale della Guerra":
V. Poletti intervenuta sin dal 2018 sull'argomento ("Mini Naja"), vi torna da un punto di vista "sociale", "popolare", ma senza divincolarsi da obbiettivi rivoluzionari. Rilevando come l'"economia per la guerra" produca un costo che sarà pagato a scapito delle cosiddette "spese sociali" (sanità, ecc.) e a favore delle spese per armamenti ristrutturando l'industria di guerra rimodernata per l'occasione. L'assenza di una opposizione (tipo Francia) non può, non deve, far demordere dall'opposizione alla guerra. L'inevitabile reazione agli effetti di tale politica inevitabilmente emergeranno con una ben più diffusa, profonda, opposizione ed a questa deve risultare ben chiaro il confine che delimita sostenitori e oppositori della guerra!!!
•   08/07/2023 "Guerra o Pace":
V. Poletti interviene sulla guerra in Ucraina, precisandone anche l'aspetto "interno": la rivalità di due schieramenti dell'aristocrazia, anche detti "oligarchi", radicati nei due aspetti l'uno commercial agrario del nord-ovest, l'altro industrial nostalgico dei vecchi tempi sovietici, del Dombass.
La Poletti inizia chiedendo, e negando poi, che la popolazione ucraina o russa abbia mai voluto la guerra. Ossia non schierandosi né con l'uno né con l'altro. Concludendo che:
Riportare il movimento contro la guerra all’interno di un internazionalismo coerente con i suoi principi di emancipazione e solidarietà e fermare l’estendersi dei conflitti e la loro deflagrazione militare credo sia l’unico orizzonte per il quale valga la pena di "schierarsi".
•   06/09/2023 "La lunga frontiera":
V. Poletti interviene sulla guerra in Ucraina, riassumendone gli aspetti imerialistici ed "interni": dal "TRIMARIUM" al coinvolgimento italico sul piano militare .
RIBADENDO ancora, come:
Riportare il movimento contro la guerra all’interno di un internazionalismo coerente con i suoi principi di emancipazione e solidarietà e fermare l’estendersi dei conflitti e la loro deflagrazione militare credo sia l’unico orizzonte per il quale valga la pena di "schierarsi".
•   15/10/2023 "Hamas Land Palestina":
V. Poletti interviene sulla "guerra" in Palestina, ricordando un suo articolo del 2009 in cui analizzava la situazione di allora. Analisi ancora utile per coglierne aspetti attuali. Utilità che la Poletti sottolinea nella sua premessa.
•   18/01/2024 "Partigiani della Pace":
V. Poletti interviene sulla Palestina, proseguendo il suo lavoro contro tale "guerra" denunciandone interessi e schieramenti. Ancora una volta rilanciando la parola d'ordine: No alla Guerra, No alla NATO!!
•   20/03/2024 "Guerra contro la Palestina":
V. Poletti, pur precisando nel titolo l'immediato scopo dell'attuale "guerra" in corso, ne illustra anche lo scenario internazionale ed interno alle frazioni islamiche.

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