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Michele Basso



•   Europa: Germania egemone. Dalle fumisterie europeiste alla pratica imperialista dei rapporti di potenza.
•   La ristrutturazione dei rapporti di potenza non si realizza con le belle parole dell'ideologia diplomatico-pacifista.
•   Il debito "italiano" può essere coperto con risparmio altrettanto italiano. Il governo mira a recuperarlo per risanare i "fondamentali" della finanza: come? espropriando quello rappresentato dall'unica casa dei lavoratori!!
•   8/2013: le cause delle guerre in corso, dalla quelle in nord-africa a quella siriana. Un testo fondamentale per non cadere, come al solito, nel massimalismo antimperialista senza senso alcuno.
•   11/2013: Oltre il massimalismo, un'analisi che smonta la teoria del "signoraggio" e del cosiddetto "sviluppo" indotto dall'imperialismo, cui non possono invece non servire potenze retrograde in funzione di bastioni della reazione mondiale.
•   12/2013: Avvisaglie di Lotta di Classe. Dai tranvieri all'esperienza delle lotte delle cooperative, con cui gli scioperi "veri" si presentano per la prima volta da decenni anche in Italia, prende avvio un processo, ponendone le basi, per una corrispondente organizzazione di classe.
•   16/03/2014: Al centro dell'attenzione USA, la subordinazione dell'Europa in campo energetico sottraendola alla dipendenza russa ed araba.
•   21/03/2014: Un ritratto di Marx.
•   1/04/2014: Obama commesso viaggiatore per Shale gas e F35.
•   25/04/2014: Non è l'Ucraina la posta in gioco, ma l'Europa.
•   20/07/2014: Giù le mani dall'Africa
•   27/07/2014: Gaza: il pericolo di un duplice antisemitismo, antiebraico e antiarabo.
•   13/03/2015: La crisi acuisce le contraddizioni interimerialistiche. Non solo nord Africa e M.O. ma Ucraina e Russia pesano sull'Europa, Germania in primis ma non solo, vero obbiettivo della posta in gioco.
•   28/08/2015: Guerra di religione o di mistificazione
•   15/10/2015: Il tallone di ferro sull'Europa : La reazione dell'imperialismo USA, al proprio ridimensionamento economico e politico, contro ogni autonomia euro-tedesca, alimentando le contraddizioni intraeuropee, contrastandone ogni possibile sponda, innanzi tutto quella russa.
•   20/10/2015: Gli USA, perseguendo la loro strategia del caos contro ogni possibile sviluppo di un legame euro-russo, alimentano ed utilizzano il terrorismo che dicono di combattere. I russi ribattono all'imperialismo americano come e dove possono. In Siria combattendo realmente quello stesso terrorismo.
•   20/11/2015: "La Guerra in casa. Toccherà anche a noi, se non ci opponiamo al militarismo": Lo scenario mediorientale si complica progressivamente. La Russia è rientrata in qualche modo in gioco ma, di fatto, si prefigurano tragici scenari anche per l'Europa, anche per noi.
•   15/12/2015: "L'Europa e le terrebruciate": Lo scenario mediorientale brucia territori pro o contro l'uno o l'altro contendente alimentando il caos sociale, militare ed "energetico".
•   05/02/2016: Nelle premesse della grande guerra: "Marx Engels, una grande occasione perduta", Un occasione persa ed ancor oggi un'utile lezione, anche sui "popoli senza storia".
•   23/03/2016: "La Trappola Libica": La debolezza dell'Italia la rende pedina nella contesa imperialistica, spinta cosí ad un pericoloso intervento militare che potrebbe aprire nuove contraddizioni all'agitazione rivoluzionaria. Intanto, passato e presente non solo mediorentali, confermano la natura reazionaria dell'imperialismo protettore di regimi indispensabili non solo per il controllo di materie prime fondamentali ma anche nella protezione degli investimenti imperialistici.
•   "La vera politica estera di Obama, chiedete alla Nulan": L''ipocrisia di Obama non è che una copertura della "strategia del caos" con cui gli USA pretendono di conservare il loro ruolo di esclusiva superpotenza.
•   2/6/2016: "Basta chiacchiere sul liberismo, avanza invece un infame protezionismo difeso da una formidabile barriera atomica": dalle fumisterie liberiste alla realtà protezionista dei "trattati" imposti dagli USA.
•   9/7/2016: " De profundis per gli Stati Uniti d'Europa: altro che lotta all'imperialismo europeo. Brexit a vantaggio degli USA ed ad al momento, persino della GB contrariamente al resto d'europa.
•   29/08/2016: "Le condizioni per la ripresa proletaria" non sono soltanto quelle soggettive, autoreferenziali, cui si limita il sessantottismo guardandosi continuamente allo specchio. Sono essenzialmente internazionali, non solo economiche (crisi) ma anche, conseguentemente, politiche. Inevitabile in questo senso guardare agli Stati Uniti.
•   18/10/2016: "Perché Marx non era "Marxista"!! Il "materialismo storico", fondamento scentifico per la conoscenza della natura e della storia di cui è parte, non può essere ridotto al pensiero di una persona, sia pure eccezionale, come Marx che in primis sostiene proprio questo concetto.
È il continuo studio della realtà materiale e la continua verifica dell'ipotesi dedotte, la correzione scentifica degli errori, il vero fondamento per la ricostituzione di un partito di classe.
•   18/10/2016: "Presidenziali USA: tre protezionismi"!! Finalmente, sia pure in una breve nota, Basso sottolinea il legame inscindibile della politica interna USA con quella estera piuttosto che avanzare interpretazioni sociologiche del voto americano. Ciò vale naturalmente non solo per gli USA ma per ogni Stato capitalistico, essendo questi per natura, il prodotto di una lotta delle classi e degli Stati. Altro che "lotta all'establishment". L'indebolimento relativo degli USA prosegue la sua marcia costringendoli ad adattarsi ai nuovi rapporti di forza. Trump è il prodotto di questo processo di adattamento, ribadendo con ciò come la democrazia borghese sia il miglior involucro possibile per il capitalismo.
•   10/01/2017: "Il crepuscolo di Obama": Il relativo indebolimento degli USA alimenta lo scontro interno alla borghesia statunitense e sul piano internazionale. Gli USA di Trump alimenteranno l'intensità dello scontro, interno ed estero. L'auspicio è che il proletariato statunitense, che ne pagherà quanto gli altri le conseguenze, possa avviare un percorso comunista quale avanguardia internazionale prima che una guerra mondiale possa ostacolarlo.
•   30/01/2017: "Né con Trump né con Soros":
L'indebolimento relativo degli USA non alimenta solo lo scontro interno alla borghesia statunitense ma anche, soprattutto, quello internazionale. Nell'immediato tentando di rompere il fronte avversario, partendo da quello russo-cinese, fronte in cui le atomiche non mancano affatto. Al proletariato internazionale, quello statunitense in primis, il compito di ritrovare nella teoria marxista l'indispensabile bussola.
•   18/03/2017 - Lenin, l'imperialismo e la sempre attuale questione nazionale, indispensabile per rimanere su di un terreno internazionalista.
•   20/04/2017 - Gli USA si accingono a risolvere la crisi come possono e sanno. Certo non quella capitalistica, ma altrettanto certamente la loro, quella di astinenza dalle guerre che li hanno imposti quale prima potenza mondiale. Trump è parte di questa "soluzione". La nostra, pur lontana, si approssima sempre più: quella rivoluzionaria.
•   12/06/2017 - Fornendo armi all''Arabia Saudita gli USA gettano benzina sul fuoco. Stanno combattendo con tutte le forze il loro declino imperialistico alimentando guerre e caos da cui contano di restare isolati dai due oceani che li separano dalla gran parte del mondo.
Per gli USA il gioco vale la candela ma, da Hiroshima a Falluja, la candela è sempre stata altrui ma circoscritta. Oggi il gioco è planetario e solo il fronte interno, proletario, può evitare una catastrofe altrattanto planetaria.
•    29/08/2017 - Dunkerque (e non alla "vincitori": Dunkirk, come da film in uscita) è ben altro che l'eroismo di assediati e soccorritori. La posta in gioco è ben altra come ben intuisce Bordiga.
Basso riprende il filo di quell'intuizione restaurandone, di fatto, la sostanza per la nostra epoca.
•    1/10/2017 - "L'Europa, la Germania e il Proletariato": Per comprendere la natura del mitico "Imperialismo Europeo" M. Basso non si perde in ricostruzioni filosofiche delle contraddittorie tendenze nella UE riflettendo sulla sua genesi, sulla sua storia. Il suo passato infatti chiarisce, meglio di qualunque altra considerazione, il suo contraddittorio futuro su cui i comunisti dovranno misurare il loro internazionalismo.
•   16/01/2018 - Mentre da più parti si tenta di accreditare ad una disprezzata "teoria" dell'imperialismo un immaginario ruolo "antimovimento", addirittura "antisoviet", Basso riconduce tale "fase" alla sua determinata natura imprescindibilmente capitalistica e, la "teoria" di Lenin, a quella altrettanto determinata della comprensione scientifica, marxista, della realtà economica e politica.
•   17/04/2018 - «USA: Offensiva contro la Russia o contro l'Europa?»
Mentre da più parti ci si attarda a presunte lotte contro il "liberismo" avanza il ben più concreto protezionismo del ridimensionato imperialismo USA. La guerra che gli USA producono in ogni dove (ma siamo ancora alla "periferia") non è una particolarità statunitense, non è che lo sbocco naturale dell'insieme capitalistico, il suo presunto rimedio ai danni della concorrenza capitalistica il cui baricentro è così spostato dal mercato al campo di battaglia. Quindi la responsabilità è del modo di produzione capitalistico stesso che può essere combattuto solo dall'internazionalismo proletario ed abbattuto solo dalla sua unica alternativa sociale, dal comunismo.
•   29/06/2018 - «Tallone di ferro. L'imperialismo cambia tattica, ma non riduce l'oppressione»
USA: dal fallimento dell'arrogante "liberismo", all'angolo del "protezionismo", più o meno "sovranista", affossato il politically correct, cambiati atteggiamenti e linguaggio, l'oppressione non si riduce, le contraddizioni internazionali emergono.
•   20/01/2018: "Il processo di liberazione dei popoli":
E' finita l'epoca in cui uno Stato precapitalistico, ma ormai maturo per la rivoluzione borghese, poteva contrastarla efficacemente grazie al sostegno dell'imperialismo che lo sosteneva sfruttandone la rendita agricola (es. la Russia bastione europea della reazione). L'imperialismo attuale recita in mediorente la medesima commedia in simbiosi con le petromonarchie grazie alla rendita petrolifera. Ma il ruolo ed il peso di questa non sono immutabili e: "Se la repubblica, che è inevitabile, si svilupperà nel senso di una rivoluzione, non lo possiamo sapere, ma, in ogni caso, sarà eliminato un bubbone terribile, fonte continua di guerre e di corruzione.".
•   15/02/2019: "Socialismo nazionale e imperialismo.":
Breve nota con cui si sottolinea l'esistenza della "nazione" e come, nonostante ogni avversità al nazionalismo, ciò non possa giustificare in alcun modo l'ingerenza imperialistica e tanto meno l'indifferenza dei comunisti. Il richiamo all'attuale vicenda venezuelana è esplicito.
•   10/11/2019: "La pace non è possibile nel capitalismo.":
Breve nota sull'impossibilità della pace nel capitalismo. Sulla congenita propensione alla guerra del capitalismo e della sua altrettanto congenita crisi, la cui "soluzione" altro non è che lotta per l'accaparramento ed il controllo delle materie prime.
•   16/11/2021: Michele Basso è mancato a fine 2021: in una sua breve pagina il suo "Testamento":
Ultime considerazioni del compagno Michele: significativamente sottolinea l'arretratezza del movimento comunista equiparandola a quella con cui Marx ha dovuto fare i conti nel costruire la Prima Internazionale. Ma quella di Michele è consapevolmente ancora e soltanto una "proposta". Proposta che sappiamo purtroppo bene come sia stata inascoltata, producendo la realtà nuovi, quanto presunti, raggruppamenti, cosiddetti partiti o tendenze.
Nel pubblicare questo testo non posso che scusarmi per il colpevole ritardo con cui è qui copiato dalla sua pubblicazione su Facebook di Michele (https://www.facebook.com/elehcim.basso) .


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